martedì 7 settembre 2004

legge sulla fecondazione

Repubblica 7.9.04
Il ministro per le Pari Opportunità sul caso del piccolo Luca “Con le norme in vigore sarebbe stato condannato a morte”
Fecondazione, la Prestigiacomo chiede di cambiare la legge Il radicale Capezzone: “Sirchia si dimetta, ha mentito”
I medici: “Le modalità di procreazione sono ininfluenti”

ROMA - Fecondazione, il ministro Prestigiacomo contro Sirchia. E il caso del bambino guarito dalla talassemia grazie al trapianto delle staminali dei due fratelli riaccende le divergenze nell‘esecutivo su una legge sempre più controversa. Così, mentre i radicali chiedono con Capezzone le dimissioni del ministro della Salute (“Ha mentito ai cittadini”), la titolare delle Pari Opportunità fa notare che “con la legge vigente il piccolo Luca non avrebbe mai potuto vincere la sua malattia e sarebbe stato condannato a morte”.
“Credo tocchi le coscienze di ognuno sapere che oggi, con la normativa vigente sulla fecondazione assistita, quei gemellini sani non sarebbero mai nati e il loro fratellino sarebbe stato condannato alla morte”. Sono queste le testuali parole della Prestigiacomo, che fa riferimento alle “Linee guida sulle procedure e le tecniche di procreazione” previste dalla legge e a un comunicato, diffuso dal ministero della Salute lo scorso 27 luglio, nel quale sono contenute precisazioni in merito all‘utilizzo delle diagnosi preimpianto sugli embrioni e il “presunto obbligo di preimpianto degli embrioni malati”. Nel caso del bambino operato, invece, gli embrioni malformati sono invece stati scartati, per consentire l‘impianto solo di quelli sani.
Ciò non significa che il ministro appoggi i quesiti referendari. “Non ci serve un referendum che abroghi una normativa che contiene aspetti positivi - dice - ciò che è necessario è una correzione di alcuni, chiari, punti di crisi della legge”.
In mattinata i radicali avevano chiesto le dimissioni di Sirchia, colpevole a loro dire di “aver mentito a medici, malati e cittadini”. A chiedere la testa del ministro era stato il segretario, Daniele Capezzone: perché Sirchia “indossava le penne del pavone” nonostante il bambino sia stato sottoposto a un trattamento vietato in Italia proprio da una legge voluta dal ministro.
Il ministro, aveva insistito Capezzone, “non si è fatto scrupolo di celare questo episodio, ingannando medici, malati e cittadini. “Sirchia hai mentito, dimettiti!” sarà lo slogan del sit-in organizzato dal partito per oggi pomeriggio davanti a Montecitorio.
Intanto dal policlinico di Pavia fanno sapere che “la modalità di procreazione non ha avuto alcuna influenza sul risultato clinico e non si è, pertanto, ritenuto necessario portarlo a conoscenza delle Istituzioni e della stampa”. Per i medici il fatto che la selezione degli embrioni sia avvenuta secondo una tecnica vietata in Italia è ininfluente. “L‘importanza del successo clinico - specificano i medici - risiede nella dimostrazione che è possibile amplificare in vitro cellule staminali adulte del cordone ombelicale e che le stesse sono funzionalmente attive”. (7 settembre 2004)