domenica 10 ottobre 2004

emozioni

Gazzetta del Mezzogiorno 10.10.04
Passione? Eppur si evolve
di Domenico Ribatti

I filosofi dell'Illuminismo si interessarono molto alle emozioni. L'approccio di David Hume ai problemi etici, religiosi, politici ed estetici si fondò sulla nozione di sentimento. L'economista e filosofo Adam Smith, autore del celeberrimo Ricerche sopra la natura e la causa della ricchezza delle nazioni, pubblicò nel 1759 un libro intitolato Teoria dei sentimenti morali, nel quale ipotizzò che le emozioni costituissero il fondamento della nostra società ed analizzò gli aspetti psicologici delle relazioni tra gli uomini.
Per contro, i Romantici non condivisero questa impostazione in quanto ritenevano che le emozioni fossero in contrasto con la ragione e che gli uomini dovessero operare una scelta netta tra le emozioni e la ragione.
Dylan Evans, studioso di sistemi intelligenti ed autore del libro Emozioni. La scienza del sentimento, sta dalla parte degli Illuministi in quanto ritiene che l'agire con intelligenza sia il frutto di una equilibrata combinazione di emozione e ragione. Charles Darwin, il padre della teoria della evoluzione naturale degli esseri viventi, pubblicò nel 1872 un libro intitolato «L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali», nel quale cercò di dimostrare una continuità tra l'uomo e le specie animali inferiori anche nelle espressioni facciali ed in altre manifestazioni esteriori delle emozioni. Un approccio evoluzionistico allo studio delle emozioni può servire per spiegare come le emozioni siano importanti anche per la sopravvivenza delle specie. Ad esempio, quando un gatto è impaurito gli si drizza il pelo e questo lo fa apparire più grosso ai potenziali assalitori.
L'analisi di Evans si spinge fino a prendere in considerazione le ultime scoperte degli scienziati informatici e degli studiosi dell'intelligenza artificiale. Questi hanno messo a punto dei robot dotati di emozioni, come il robot AIBO, prodotto dalla Sony, che è capace di esprimere sei emozioni (contentezza, tristezza, rabbia, sorpresa, paura e antipatia) ed il cui stato emotivo si modifica a seconda degli stimoli esterni e ne influenza il comportamento. La prospettiva potrebbe essere quella che in un prossimo futuro, speriamo il più lontano, queste macchine possano diventare coscienti.
Evans cerca attraverso tutto il suo libro di convincere il lettore che, come ebbe a dire Blaise Pascal: «Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce». Questo per significare che il fatto che il cuore operi indipendentemente dalla ragione non significa che esso manchi di ragioni e che, quindi, non solo vi sono passioni nella ragione, ma anche ragioni nelle passioni. In definitiva, un essere privo di emozioni sarebbe non soltanto meno intelligente di noi, ma anche meno razionale. Viva le emozioni!

«Emozioni. La scienza del sentimento» di Dylan Evans (Laterza ed., pp. 165, euro 7.50)