Il Mattino 10.10.04
Cacciari e Esposito alla Feltrinelli
Il potere psichiatrico, Foucault nel terzo millennio
Costanza Falanga
Agli inizi degli anni Settanta, per la precisione tra il 1973 e il 1974, in un momento cruciale in tutto il mondo per i rivolgimenti sociali, politici, economici che avrebbe comportato, il filosofo Michel Foucault teneva una serie di lezioni al Collège de France. Siamo negli anni più effervescenti per il dibattito antipsichiatrico, per quella che fu la rivoluzione introdotta in Italia da Franco Basaglia e per gli esperimenti di Thomas Szasz. In questo clima Foucault riprende il tema della Storia della follia, in cui aveva ricostruito la genealogia del manicomio e del potere medico-psichiatrico come conseguenza del progresso del sapere scientifico. Oggi, a distanza di trent’anni, le lezioni tenute da Foucault al Collège rivivono ne Il potere psichiatrico, il saggio a cura di Mauro Bertano, edito da Feltrinelli, al centro dell’incontro inaugurale di ”Passaggi e confini”, la rassegna promossa dal Dipartimento di Salute mentale dell’Asl Napoli 1 diretto da Fausto Rossano.
Primo appuntamento della serie, l’evento dedicato alle lezioni di Foucault si è svolto ieri mattina a ”la Feltrinelli” di piazza dei Martiri (curato da Mauro Maldonato) con la partecipazione dei filosofi Massimo Cacciari (preside della Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano) e Roberto Esposito (docente di Filosofia teoretica a L’Orientale), degli psichiatri Antonino Lo Cascio, Sergio Mellina e Fausto Rossano. «Oggi è un giorno particolare, non solo perché ricorrono vent’anni dalla morte di Foucault, ma anche perché si celebra la giornata internazionale della salute mentale e il decennale della chiusura dell’ospedale psichiatrico ”Leonardo Bianchi”. Tutte queste coincidenze ci inducono a riflettere su quanto fatto fino ad oggi. Un manicomio più che un luogo fisico è uno schema mentale che si può ripetere sempre e oggi stiamo camminando sul crinale di una pericolosa controriforma», spiega Fausto Rossano nell’introdurre l’incontro, nel corso del quale Antonino Lo Cascio ha ricostruito tutta la storia appassionante del movimento antipsichiatrico italiano, cui ha contribuito non poco.
Ma qual è l’attualità di Foucault? Perché i suoi studi psichiatrici sono ancora un esempio?
«Foucault fu un critico feroce di ogni tipo di umanesimo. C’è una storia tra le tante citate nel libro che mi ha molto colpito. È la battaglia che s’instaura tra un medico e un folle, in cui il folle non dice cose abnormi del tipo ”Sono Napoleone”, ma semplicemente ”Sono meglio di te”. Tutto il lavoro del medico consiste nel riuscire a fargli accettare la sua uguaglianza agli altri», afferma Massimo Cacciari.
E prosegue: «Il problema più complesso in Foucault fu di spiegare la complicità che si viene a stabilire tra chi esercita il potere e il suo soggetto-oggetto. Perché, in realtà, il potere non cerca l’assoggettamento ma il proprio riconoscimento che implica, quindi, una complicità tra le parti. Ma il potere è ciò che produce tanto la vita quanto la morte e questo, oggi, è evidente in modo dirompente. La nostra follia non consiste nel vivere in un’epoca in cui tutto è storto? In cui tutte le nostre idee sono condizionate?».
«L’attualità di Foucault - spiega Roberto Esposito, di cui sta per uscire Bios. biopolitica e fisofia (dopodomani, edito da Einaudi) - sta nell’evidenziare il rapporto tra verità e realtà. Cos’è l’errore di un folle e della follia? L’errore è la verità della follia. La lotta che s’instaura tra medico e paziente è quella della realtà con la verità. Il passaggio da una fase all’altra della psichiatria è segnato da questo mutamento di strategia. Questo è anche il nucleo più importante del corso tenuto da Foucault».
La rassegna ”Passaggi e confini” prosegue con molti altri appuntamenti, tra cui, la presentazione del saggio Psichiatria prossima di Pino Riefolo (ed. Boringhieri) e Dell’apocalisse, un’antologia di scritti di autori vari, edita da Guida.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
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