lunedì 6 dicembre 2004

agenzie AGI
sulla salute mentale
con l'intervento di Martino Riggio

SALUTE MENTALE: MIN.SALUTE, NON SEI DIVERSO DA ME, NO STIGMA =(AGI) - Roma, 3 dic.

"Non sei diverso da me. Curare i disturbi mentali si può, pertanto nessuno stigma sociale, pregiudizio ed esclusione per quanti (il 10% della popolazione) sono affetti da una patologia psichiatrica". È lo slogan con cui il Ministero della Salute d'intesa con la Presidenza del Consiglio, avvia, dal 5 dicembre, la campagna nazionale per la salute mentale i cui obiettivi e finalità sono stati presentati, in una conferenza stampa, dal sottosegretario Antonio Guidi, dalle società scientifiche del settore (Sip, Sep e Sinpf) e dalle associazioni dei familiari (Unasam, Diapsigra e Arap) più la Fondazione Idea diretta da Giovan Battista Cassano. Con lo slogan "non sei diverso da me", sia versione opuscolo che spot televisivo, si rifiutano alcune tesi sul malato di mente che "non è violento e pericoloso"; che "non è incurabile" e che "non è incapace di lavorare e non rispettale regole sociali". I malati mentali, "non sono più violenti di altri: è vero invece che quasi tutti i reati violenti sono compiuti da individui - si afferma nell'opuscolo - considerati perfettamente normali e ben inseriti nella società". Dire quindi che chi uccide a freddo un bambino o una bambina (da Nausica a Samuele) o un adolescente (da Desirée a Giusy) o un adulto (le vittime dei delitti familiari) senza motivo o per motivi futili, è un malato di mente rientra nel capitolo delle "false informazioni". "La pericolosità e l'inguaribilità della persona affetta da malattia mentale - ha detto Guidi - potrebbero considerarsi i più diffusi pregiudizi che stanno alla base di atteggiamenti di esclusione e spesso anche di ostilità e disprezzo verso persone con problemi psichici". Pat031429 DIC 04

(Segue 2260) SALUTE MENTALE: MIN.SALUTE, NON SEI DIVERSO DA ME, NO STIGMA (2)= (AGI) - Roma, 3 dic.

Il malato di mente dunque "non è violento e pericoloso" per sé e per gli altri. "È vero che la violenza dei malati di mente esplode in famiglia - ha spiegato Mario May, presidente della società europea di psichiatria (Sep) - ma gli omicidi commessi da persone affette da disturbi psichici sono pochi: meno di quanto si creda". Secondo l'Eures dei 658 omicidi volontari - ha proseguito May - registrati nel 2003, solo 27 (il 4,1%) sono stati commessi da persone con problemi mentali. Una percentuale il 4,1% minima - ha rimarcato May - ed in linea con quelle internazionali a fronte del 7,3% di italiani che soffre ogni anno di malattie psichiche. Rifiutata dunque l'equazione malato di mente uguale violento e pericoloso, May ha precisato che la cura c'è e si chiama farmaco anche se la psicoterapia - ha aggiunto May presentando una inchiesta su 714 assistiti di medici di base - può esser lo stesso utile. Le medicine dunque sono utili: lo dice il 95% degli intervistati come il 58% ritiene che è "proprio vero" che può funzionare la psicoterapia, mentre per il 41% è "vero in parte". Ma i malati di mente come sono percepiti? L'85% dice che è "vero o vero in parte" che sono "imprevedibili" e per costoro il 69% afferma che "c'è poco da fare: si puo' solo cercare di farle stare in un ambiente sereno". Quanto poi ai manicomi, il 99% li considera più delle prigioni che degli ospedali ed il 62% dice di esser contrario al ricovero in manicomio dei malati di mente. (AGI) Pat 031530

DIC 04 SALUTE MENTALE: RIGGIO, MEDICO CURA MALATTIA NON DIVERSITA' = (Agi) - Roma, 3 dic.

"Se tu non sei diverso da me, perchè mai ti dovrei curare?" Il medico, lo psichiatra in particolare cura la malattia mentale, il pensiero alterato, e non la diversita". A parlare è lo psichiatra e psicoterapeuta Martino Riggio del Dipartimento di Psichiatria dell'Ospedale di Tivoli. "È una contraddizione in termini lo slogan 'non sei diverso da me': se sei come me perché mai dovrei curarti? Il mio compito - precisa Riggio - di psichiatra è cercare, scovare la malattia e curarla: il medico non cura la diversità ma appunto la malattia". Diverso è il biondo rispetto al moro, il longilineo rispetto al basso. "Il malato di mente non è un diverso - aggiunge Riggio - ma una persona che non va assistita o consolata né presa in carico ma va curata e possibilmente portata alla guarigione". Poi c'è da chiarirsi sul concetto di violenza che non è solo manifesta e non riguarda tutti. "È violenza l'anaffettività, la freddezza, la lucidità con cui si vivono - conclude Riggio - o meglio non si vivono i rapporti interumani: quando si arriva all'omicidio è perché la vita dell'altro non vale nulla" . Pat 031611 DIC 04