domenica 23 gennaio 2005

Yahoo! Salute venerdì 21 gennaio 2005
Il Pensiero Scientifico Editore
Psichiatria, Psicologia e Neurologia
Uomini e donne: materia grigia e materia bianca
di Emanuela Grasso

Gli uomini e le donne usano il cervello in maniera diversa. Lo si dice sempre, di solito alla fine di discussioni interminabili in cui non si raggiunge un punto di vista che sia anche solo lontanamente condiviso da entrambi i sessi. Il punto è che gli uomini e le donne usano la loro intelligenza in modo diverso, questo sostiene una ricerca pubblicata sulla rivista NeuroImage.
Secondo uno studio condotto da Richard Haier, della University of California, le capacità intellettive delle donne sono gestite prevalentemente dalla materia bianca cerebrale; quelle degli uomini, invece, dalla materia grigia. “Questo suggerisce quasi che nel corso dell’evoluzione umana si siano sviluppati due differenti tipi di cervelli ed entrambi sono stati in grado di adattarsi e di affrontare la vita sul nostro pianeta”, sostiene Haier. Gli uomini e le donne, quindi, sarebbero proprio due varianti della stessa specie che si sono adattate entrambe con ottimi risultati a vivere sulla terra.
Questa ipotesi affascinante potrebbe mettere fine alle inutili discussioni tra amici, al lavoro, a tavola. Gli uomini e le donne hanno circuiti cerebrali differenti. Entrambi validi, ma differenti. Non c’è possibilità di mediazione, l’unica cosa che si può sperare è che questi circuiti, seppure con percorsi differenti, portino alla stessa meta.
Gli uomini hanno una quantità di materia grigia collegata a funzioni intellettive sei volte maggiore rispetto a quella delle donne; queste ultime invece hanno una quantità di materia bianca impegnata nella rete di connessioni cerebrali dieci volte maggiore rispetto a quella degli uomini. Per questo studio Richard ha usato la risonanza magnetica nucleare: sottoponendo i volontari che hanno partecipato allo studio ad un semplice test per la valutazione del quoziente intellettivo, il medico e il suo gruppo hanno verificato quali aree del cervello venivano coinvolte. Sono riusciti così ad ottenere una mappa del cervello che correla alcune zone cerebrali con le capacità cognitive coinvolte nei processi intellettivi.