notizie.virgilio.it 09/02/2005 - 09:29
Usa: il male è misurabile, ha 22 gradi
Orrore classificato in base a somma dei particolari macabri
(ANSA) - NEW YORK, 9 FEB -Un gruppo di psichiatri e medici legali ha cominciato a interrogarsi sulla natura del male e ha redatto una scala della depravazione. Dopo 11/9, le sevizie di Abu Ghraib,i decapitati in Iraq,i serial killer e i baby-killer che aspettano la sentenza della Corte Suprema, gli psichiatri hanno sviluppato una scala della depravazione che classifica l'orrore di un atto in base alla somma dei suoi particolari piu' macabri. La scala ha 22 gradi di malvagita'.
giornaledibrescia.it 9 febbraio 2005
Il piercing nell’anima, il dolore nascosto dei giovani
Curzia Ferrari
Niente di più complesso dell’esplorazione del dolore degli adolescenti. La superstite impostazione patriarcale di certe famiglie - specie nel Sud - o l’eccessivo, dilagante lassismo delle stesse, chiudono ogni possibile lampo di dialogo, e i giovani restano nel «dolore» della crescita da soli; spesso vivono episodi che cambiano loro la vita, senza che in casa nessuno se ne accorga. Qual è la chiave per sollecitarli ad aprirsi? Perché ci irritiamo di fronte ad alcuni loro comportamenti sgradevoli? Non nascondono questi comportamenti, per caso, un grido silenzioso di aiuto? E sono sempre giustificate le nostre cosiddette «riserve» di fronte alla fermentante stagione dell’adolescenza? C’è una letteratura immensa sul problema e i manuali proliferano, riportano e commentano pagine di cronaca osservandole da vari lati, traggono risultati da indagini psicologiche non immuni dall’inquinamento dell’ideologia, e squadernano consigli. Difficile trovare, fra essi, il libro che coniughi il dovere dell’investigazione con il rispetto, senza contare che il genitore o l’educatore devono, come prima cosa, mettere in gioco se medesimi, riconoscere i propri guasti. È quello che fa, con la leggibilità della buona narrativa, il libro di Gilberto Gillini e Mariateresa Zattoni «Il piercing dell’anima» (Ancora editrice), in cui il dolore occulto degli adolescenti e coperto dalla bellezza degli stessi: sì, crescere è bello, è rigoglioso, è seducente, mutevole, straordinario, grandioso nella sua naturalità, merita la nostra compartecipazione e la nostra condivisione al non-dato-per-scontato. Ma richiede anche, un orecchio speciale, intento a raccogliere il cuore profondo del vulcano adolescenziale. E qui l’interrogatorio si fa fitto. Esiste in casa una situazione di gerarchia tale da soffocare ogni confidente abbandono? Oppure manca il tempo per l’ascolto, o ancora non sono forse errate le norme, i valori, le tradizioni sociali con cui misuriamo l’altro - universo indefinito che, come dice Jung, «esprime l’estrema agitazione dell’inconscio»? Il volume guarda a un’umanità varia, di madri in ansia per il cellulare del figlio che a certe ore non risponde, per l’orribile, possibile contagio dell’Hiv, per le compagnie, (cattive? chissà!) di cui sono all’oscuro; narra di padri che gettano sonde frettolose quanto inutili nella vita dei loro ragazzi - santo cielo, lievitano a vista d’occhio -; e di coppie, ormai usurate, che sperano di conferire un ordine al cammino dei figli ricorrendo alla separazione. Comunque sia, prevale in ogni caso la maschera. Il giovane è mascherato, sia che faccia la melina per ottenere il motorino, la macchina, il computer ultimo modello, il permesso di rientrare tardi dalla discoteca; sia che minacci di darti il randello in testa per i disagi di cui soffre e di cui ti ritiene colpevole, la forfora e i brufoli, l’esame andato male, la scelta di una disciplina universitaria che non gli piace, la depressione e lo spinello. Ma è mascherato anche il genitore o l’educatore. In molti casi egli si è inventato un modello, una persona - la proiezione del sé o di ciò che avrebbe voluto essere - così gli sfugge il problema dell’alterità, non sente il richiamo del dolore giovanile che, proprio come una gemma prorompente, sforza la corteccia della vita. Grillino e Zattoni, autori di numerose pubblicazioni su tematiche psicopedagogiche, si addentrano con lievità e grande competenza negli anelli di quella che potremmo chiamare la catena del silenzio. Sanno benissimo, e lo scrivono, che «non ci sono motivi per consolarsi a buon mercato», non sarà un libro a sciogliere annosi strati di ghiaccio, a districare nodi. Ma potrà aiutare ad acuire il desiderio d’ascolto, ad affinare l’orecchio sino ad oggi impotente.
clicmedicina.it 9 feb 2005
Depressione: somatizzazione aumenta i costi sanitari durante il trattamento
Nei pazienti con depressione che riportano solo sintomi psicologici, un regime di trattamento supportato della durata di due anni migliora gli esiti clinici e diminuisce i costi a carico del paziente ambulatoriale, ma nei pazienti che riportando sintomi fisici insieme a quelli depressivi, lo stesso intervento porta all'aumento dei costi. Pagare i controlli e un intervento dalla durata prolungata potrebbe migliorare gli esiti per un gruppo selezionato di pazienti depressi, riducendo i costi della pianificazione sanitaria. I pazienti con problemi fisici, però, potrebbero soffrire di somatizzazione, che secondo precedenti ricerche aumenta i costi dello sfruttamento delle risorse mediche a livello ambulatoriale a seguito del trattamento psichiatrico. Sono necessarie ulteriori ricerche allo scopo di sviluppare e testare le strategie di intervento per i pazienti depressi che presentano sintomi fisici. (Ann Fam Med 2005; 3: 15-22)
ilmessaggero.it Mercoledì 9 Febbraio 2005
DISTURBI PSICHICI
Depressione e angoscia, un “quaderno” spiega tutto
CIVITANOVA Si chiama ”La mente che soffre”. E’ un bellisssimo volumetto, che sembra nella veste grafica quasi un settimanale, edito in 5000 copie. E spiega con parole semplici e comprensibili i maggiori disturbi psichici, ansia, depressione, psicosi e schizofrenia, presenti tra la popolazione. L’opera è a cura del ”dipartimento di salute mentale” di Civitanova. E, ieri mattina, è stata presentata alla stampa e agli operatori sociali nella sala conferenze della zona territoriale 8, quella di Civitanova per l’appunto, allo scopo di dare la massima pubblicizzazione possibile all’iniziativa. Che nel panorama sanitario nazionale è unica.
In buona sostanza, il volumetto, pensato e scritto dai dottori Marco Scali e Ubaldo Sagripanti, adesso, grazie anche ad un sostanzioso finanziamento della Regione, verrà distribuito tra i medici di base, i farmacisti e nelle scuole. L’obiettivo è quello di dare maggiore consapevolezza alle donne, agli uomini, ai giovani, del proprio stato ed eventualmente dei disturbi che ognuno potrebbe avere. «Questo tipe di malattie - ha detto il dottor Marco Scali direttore del dipartimento- adesso è possibile combatterle con dei farmaci meravigliosi di ultimissima generazione. Un tempo chi prendeva psicofarmaci sembava uno zombie, ora è impossibile riconoscerlo. Ma il dato di fondo è combattere l’ignoranza. E in questo senso la prevenzione potrebbe rappresentare la quadratura del cerchio». In realtà la gente che ha un qualche disturbo psichico, anche lieve, è tanta. E dunque ”La mente che soffre” può aiutare nell’autoidentificazione del proprio status mentale.ù
Il dottor Ubaldo Sagripanti, poi, entrando nel merito, ha spiegato «gli argomenti focus» trattati dalla pubblicazione, come lo stress, il lutto, la fobia, l’ansia, molte altre cose. Il direttore generale dell’Asur, il dottor Antonio Aprile, si è voluto complimentare per l’iniziativa ed ha sottolineato, inoltre, «l’esportabilità di questa iniziativa che rappresenta un valore assoluto».
Alla conferenza erano inoltre presenti la dottoressa Rita Materazzi, direttore della zona 8 dell’Asur, e il presidente provinciale dell’ordine dei medici, il dottor Americo Sbriccoli.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»