giovedì 24 febbraio 2005

il nuovo centro delle neuroscienze

Corriere della Sera 24.2.05
Si studiano i mali del cervello

È nato il centro delle neuroscienze
Il Nobel Montalcini: «Le ricerche subito usate per i malati». La Regione stanzia 4,5 milioni
Francesco Di Frischia

«I risultati della ricerca di base, che si avvarrà del contributo di chimici, fisici, bioingegneri ed informatici, verranno trasferiti subito al letto dei malati colpiti da Alzheimer, Parkinson e dalle altre gravi forme di degenerazione del cervello». È il premio Nobel Rita Levi Montalcini ad annunciare l’avvio dell’attività scientifica dell’Ebri (European brain research institute) che sarà inaugurato ufficialmente dal presidente della Repubblica Ciampi il 24 marzo. Ieri c’è stata la firma di un protocollo d’intesa tra i vertici dell’Ebri, presieduto dalla stessa Montalcini, della Fondazione Santa Lucia, che ha sostenuto il progetto, del Cnr e della Regione, che ha stanziato 4 milioni e mezzo di euro per il triennio 2005-2007: è nato così uno dei più grandi poli di ricerca in Italia che si concentrerà nell’approfondire il tema delle neuroscienze. L’Ebri è stato ideato nel 2001 dalla Montalcini e un anno fa la Fondazione Santa Lucia, dopo avere vinto un concorso nazionale, ha provveduto ad attrezzare nel complesso di Prato Smeraldo, in via del Fosso di Fiorano, 15 mila metri di laboratori con sofisticate apparecchiature: da alcune settimane lì sono già al lavoro un centinaio di ricercatori del Cnr ed altri 120 tra studiosi e dipendenti del Santa Lucia e dell’università di Tor Vergata. E altri 10 mila metri dell’edificio possono in un prossimo futuro essere attrezzati per sviluppare nuovi protocolli di ricerca.
«Sono già arrivate domande di collaborazione da 60 gruppi di tutto il mondo - sottolinea il premio Nobel - Questo vuole dire che abbiamo la competenza e le capacità professionali per raggiungere importanti risultati». Guarda avanti Luigi Amadio, direttore generale della Fondazione Santa Lucia, specializzata in riabilitazione neuromotoria: «Ci auguriamo di sviluppare altre sinergie, anche internazionali, per scoprire i tanti segreti del cervello - spiega il manager che ha promosso la candidatura di Roma per ospitare l’Ebri - Fino ad oggi conosciamo solo il 10% della nostra materia grigia».
Francesco Storace, presidente della Regione, giudica «un importante risultato l’avere aggregato enti diversi su grandi progetti» perchè «il Lazio esprime il 23% di tutta la ricerca italiana - ricorda - grazie alla straordinaria rete di università e centri scientifici che devono invogliare i giovani a studiare qui e non cercare fortuna all’estero. Anzi vorremmo contribuire a riportare a Roma i nostri cervelli fuggiti oltre confine». Con l’accordo di ieri «la ricerca è entrata ufficialmente nella programmazione della Regione», precisa Andrea Augello, assessore regionale al Bilancio. «I risultati di laboratorio verranno trasferiti ai malati ricoverati nel Santa Lucia - aggiunge Flavio Pistella, presidente del Cnr - ma avranno anche un rapido collegamento con il sistema produttivo di piccole e medie imprese per il rilancio dell’economia».