martedì 1 marzo 2005

un film sulla pedofilia

Il Tempo 1.2.05
«Adolescenti a rischio se scatta la molla dell’identificazione»
Cla. Mon.


«CERTI film vanno visti ma è fondamentale, soprattutto se il pubblico è formato da giovani e adolescenti, parlarne per approfondirne tutti gli elementi. Per evitare, soprattutto, che scatti la molla dell’identificazione o, almeno, della simpatia nei confronti di chi si macchia di gravi reati». Anna Oliverio Ferraris, titolare della cattedra di Psicologia dello Sviluppo alla Sapienza di Roma, parla così di «The Woodsman», la pellicola che affronta apertamente per la prima volta il problema della pedofilia, visto però dalla parte del "mostro". «L’opera è interessante per l’ottimo lavoro dell’interprete e della regista che rendono benissimo la complessità psicologica del protagonista». Il pericolo che la docente intravede è quello dell’indulgenza nei confronti del pedofilo. In fondo, sostiene la Oliverio Ferraris, è lo stesso meccanismo che scatta nei fan delle rockstar. «Le tante manifestazioni di solidarietà a personaggi dello spettacolo pur colpevoli o, almeno, accusati di gravi reati, sono dovute al principio di identificazione dei giovani con artisti affermati. È la cosiddetta sovrapposizione dei piani indulgenti. Per Michael Jackson o per gli altri prima di lui rimasti coinvolti in storie torbide che dovrebbero originare un moto di repulsione o almeno di distacco, scattano le stesse molle su cui punta la pubblicità. I consumatori, soprattutto i più giovani, si identificano con il personaggio noto dello spot e per imitarlo acquistano il prodotto. A genitori, scuola ed educatori il compito di spezzare questa spirale».