La Provincia 7.4.05
Fu rigido in bioetica
Edoardo Boncinelli
Direttore del laboratorio di Biologia molecolare dello sviluppo all'ospedale San Raffaele di Milano
Nel corso di questo lungo pontificato, Giovanni Paolo II si è trovato spesso ad affrontare questioni vicine al dominio della scienza. E molti, da quello che leggo e sento, sono convinti che il Papa abbia aperto, per certi aspetti, alle innovazioni in questo campo. Dal mio punto di vista, Wojtyla ha riabilitato alcune idee soltanto: ad esempio, ha ammesso ufficialmente che la Chiesa crede nella teoria dell'evoluzione biologica. Però ha aggiunto che all'origine dell'uomo c'è stato un «salto ontologico». Questa «apertura» mi ha colpito, anche se non riesco a comprendere, da scienziato, che cosa sia un «salto ontologico». Nella sostanza, dunque, mi sembra di poter dire che non è cambiato nulla. Di certo non vi è stata nessuna apertura, in questi 26 anni di pontificato, nel dibattito sugli embrioni. Semmai abbiamo assistito a un irrigidimento di limiti già esistenti, perchè nelle Scritture e nella tradizione tomista non c'è un solo passaggio in cui si dica esplicitamente che l'anima esiste a partire dal concepimento. Molto chiuso anche l'atteggiamento sull'uso del preservativo contro l'Aids: da una parte ciò può sembrare comprensibile in una prospettiva fortemente cattolica, ma dall'altro lascia aperta la questione della vita altrui da tutelare... Un po' mi ha stupito, invece, quanto la Chiesa si sia mostrata aperta e riflessiva sugli Ogm.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
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