LIBRI
La comunicazione della scienza
Daniela Cipolloni
Nico Pitrelli, Giancarlo Sturloni (a cura di)Se uno scienziato non pubblica i propri risultati è come se non li avesse mai ottenuti. Non a caso, la scienza moderna nasce il giorno in cui Galileo Galilei, nel 1610, pubblicò a Venezia il suo Sidereus Nuncius, esponendo al mondo i risultati delle osservazioni del cielo che aveva fatto con il cannocchiale. La comunicazione non è un fatto accessorio nella scienza: è una condizio sine qua non, e lo è a tutti i livelli. Le pubblicazioni scientifiche nelle riviste specializzate, oggi, rappresentano solo uno dei mille rivoli in cui si articola un sistema complesso e in divenire, quale quello della comunicazione della scienza, che coinvolge, con ruoli e modalità differenti, una miriade di attori sociali, tra esperti e non esperti, con aspettative, obiettivi e preparazioni differenti tra di loro. La scienza entra nel quotidiano, permea la nostra società, si infiltra tra le maglie della politica, nelle logiche economiche, nel dibattito culturale, diventa arena di scelte e discussioni a cui sono chiamati a prendere parte attiva tutti i cittadini. L'attenzione verso il ruolo cruciale della comunicazione è testimoniato anche dal fervore delle iniziative volte a favorire il dialogo tra scienza e società (programmi radio e televisivi, collane editoriali dedicate, nuovi science centre, scuole di formazione per giornalisti scientifici, uffici stampa, festival della scienza ecc.).
La comunicazione della scienza
Atti del I e II Convegno Nazionale
Dialoghi/ I libri di Ics, 2005
pp. 368, euro 10,00
Per analizzare come la scienza stia cambiando, per riflettere sulle problematiche della comunicazione e creare un momento di incontro e di confronto intorno a questi temi, ogni anno, dal 2002, a Forlì si tiene un convegno nazionale sulla comunicazione della scienza, il primo del genere istituito in Italia. Organizzato dal Master in Comunicazione della Scienza della Sissa (Scuola internazionale di studi superiori avanzati) di Trieste, in collaborazione con l'Associazione Nuova Civiltà delle Macchine, il convegno è ormai diventato un appuntamento di riferimento per tutti coloro che nella pratica quotidiana operano e partecipano al sistema della comunicazione. Dei primi due convegni (ottobre 2002 e novembre 2003) è ora disponibile un volume in cui sono raccolti gli interventi di chi vi ha partecipato. Scienziati, giornalisti, sociologi, storici e ricercatori sociali affrontano molti aspetti del rapporto tra scienza e società, ciascuno portando un contributo e un punto di vista diverso, che nel complesso fanno la ricchezza d questo volume, nel quale compaiono firme di rilievo come Pietro Greco e Paolo Rossi, Piero Angela, Edoardo Boncinelli, Giulio Giorello, Franco Pratico, Enrico Bellone, Massimiano Bucchi.
Gli argomenti toccati spaziano dalla politica della ricerca scientifica, alla teorizzazione di modelli di comunicazione, a testimonianze reali, fino a ricerche sulla percezione pubblica della scienza. Giornali, radio, televisione, internet e scuola non sono i soli canali a veicolare informazione scientifica. La costruzione delle immagini e delle conoscenze segue percorsi molto più complessi, non lineari, dei quali non si può non tener conto se si vuole riflettere sul reale impatto della scienza nella società. Da questa consapevolezza nascono alcune delle ricerche riportate nel volume, per esempio sull'immaginario scientifico dei bambini, sull'atteggiamento degli adolescenti verso la scienza, sulla scienza nella pubblicità o nei protagonisti di film e fiction. Molti dei lavori sono frutto del gruppo di ricerca Ics (Innovazioni sulla comunicazione della scienza) della Sissa di Trieste. Ai primi due convegni raccolti in questo volume, è seguito un terzo, che si è svolto nel dicembre dello scorso anno, mentre il prossimo appuntamento è fissato per dicembre 2005, sempre a Forlì.