Repubblica Salute 9.6.05
Il ginecologo
Congelare gli embrioni punisce le più giovani
di Carlo Flamigni
Questa campagna referendaria è difficile per molti motivi, uno dei quali è certamente la confusione sui fatti e sui numeri. Stiamo assistendo a una sorta di clonazione di Margite: troppe persone del tutto incompetenti pensano di essere diventate degli esperti e non si trattengono dall'esprimere opinioni a raffica. Penso ad esempio che in molti si chiedano se con la legge 40 i risultati della PMA sono cambiati. Non mi sembra scontato che lo si possa capire davvero. Provo a dire la mia opinione.
La fecondazione in vitro degli oociti risponde a precise leggi biologiche: più giovani sono le donne che li producono, maggiore è la percentuale di fertilizzazioni. Così, se si è costretti a non fertilizzare più di tre oociti (questo è il "caso semplice" imposto dalla legge) molte ragazze che hanno più di trentasei anni finiscono col ritrovarsi con 2, uno o - talora - nessun embrione, e a dover ricominciare tutto daccapo.
Si dirà: ma non si possono selezionare gli oociti migliori? Rispondono, all'unanimità, i biologi, che la selezione, semmai, va fatta tra gli embrioni. Si dirà: ma non si può fare selezione tra gli embrioni, gli embrioni sono persone. Risposta: il fatto che, solo all'interno del mondo cattolico, esistano 7 differenti teorie sull'inizio della vita personale, dà autorità anche alla nostra richiesta di autorizzare una tutela differenziata e di preoccuparci, entro termini logici, più di sua madre che di lui. Si dirà: ma le donne giovani non soffrono per una diminuzione di successi, lo ammettete anche voi. No, è la nostra risposta, perché la proibizione di congelare embrioni punisce proprio loro, togliendo una percentuale variabile tra il 20 e il 25% di gravidanze per ciclo.
Sento già, a questo punto, le grida di protesta dei più improvvidi, che invocano il congelamento degli oociti, a sostituire quello degli embrioni. Figuratevi! Il congelamento degli oociti è stato sperimentato, al S. Orsola di Bologna, su mia disposizione. Ricordo ancora di aver annunciato la nascita della prima bambina, Elena, e ricordo la glaciale battuta dell'arcivescovo: evento bestiale.
Per richiesta del ministro Veronesi, diressi una commissione che concluse i suoi lavori scrivendo, unanime, che si trattava di materia interessante, ma sperimentale. La sperimentazione è ancora in corso e i risultati sono peggiori di quello che si sperava. C'è un solo centro che afferma di aver risultati accettabili. Ho cercato conferma alle mie convinzioni: ho inviato una lettera a 25 grandi ricercatori, i migliori, e ho chiesto a tutti un parere. Mi hanno risposto in 21 (tra di essi Edwards, Trounson, Fishel, Barri, Sunde, Rosenwaks) e il loro giudizio è una pesante, definitiva condanna del "caso semplice". Sull'applicazione della legge ho dati recenti che sono stati ignorati. Uno studio condotto sui primi 10 mesi di applicazione della legge da 6 centri di ottima reputazione: ebbene, le gravidanze sono diminuite dal 35,6 al 21,5%; ogni mese invece di 71 gravidanze ne sono iniziate 37. Non sono sicuro che questi dati verranno confermati in avvenire, esistono troppe variabili indipendenti di cui tener conto. Quello di cui sono sicuro è che "il caso semplice" è un disastro. Quello di cui sono sicuro è che qualcuno cerca di prendere in giro i cittadini.
Mi permetto di chiudere con un accenno al cosiddetto "turismo dei diritti". Il Cecos ha pubblicato i risultati di una indagine che dimostra come le coppie italiane che vanno a cercare soluzione ai propri problemi in centri stranieri sono cresciute di circa tre volte. Purtroppo, mancano i dati relativi a molti centri dell'Europa dell'Est, che evidentemente non amano rilasciare dichiarazioni. Ma questo è il problema vero: i cittadini ricchi, infatti, si recano nell'Europa ricca, egoista (ha cresciuto i prezzi) ma brava e affidabile. I cittadini poveri si recano nell'Europa povera, che ha prezzi stracciati, ma non dà garanzie. I medici sanno bene di quali rischi sto parlando e di quali conseguenze ho paura. Non è possibile che una sola legge riesca a fare tanti danni.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»