sabato 11 giugno 2005

moriremo democristiani?
Tabacci svela la trasparente tresca con Rutelli

Il Messaggero Venerdì 10 Giugno 2005
NUOVE COPPIE
Tabacci e quella visita a Rutelli
«Vedo un Centro con Francesco: Professore e Cavaliere a rischio»

di MARIO AJELLO

ROMA - Due centristi a consulto. O almeno, Bruno Tabacci come centrista è assolutamente doc. Mentre Francesco Rutelli, come nuovo arrivato, già sembra un veterano. A sentirli, quasi non distingui il moderato dell’Udc e il moderato della Margherita. Il Grande Centro sono loro, più tanti altri? La strana coppia, non strana affatto, si è incontrata al Nazareno, nella sede della Margherita, insomma a casa del ”bello guaglione”. E non si è trattato di un doppio adulterio rispetto ai poli di appartenenza, ma di un primo abboccamento alla luce del sole.
Narra Tabacci: «Un’oretta di conversazione». E speriamo che Prodi, per spiare l’incontro, non si sia appostato sotto il quartier generale rutelliano. O non si sia mascherato da donna delle pulizie, la quale guarda dal buco della serratura e origlia da dietro alla porta della stanza di Rutelli che cosa lui e Tabacci si stanno dicendo. «L’avrebbe potuto fare benissimo», dice Tabacci, «perchè ci siamo scambiati discorsi molto semplici e per nulla pericolosi. E ci siamo trovati d’accordo su molti temi. Sull’arretratezza del sistema bancario italiano, sulla liberalizzazione dei mercati, sull’Europa e sull’euro, sul rifiuto dell’indistinto ulivista proposto da Prodi, Rutelli ha dimostrato di muoversi in una dimensione che è la nostra. E che definirei naturalmente di Centro. La sua astensione al referendum è poi un chiaro esempio di come egli abbia superato gli steccati tradizionali».
Il Rutelli visto da Tabacci è così: «Scorgo nelle sue mosse la consapevolezza che lo strambo bipolarismo italiano sia arrivato al capolinea. E’ un sistema malato un sistema nel quale la propaganda anti-euro di Calderoli si salda con la retorica sull’Europa Matrigna di Bertinotti. Credo che Rutelli abbia ben chiaro, come ce l’ho io, che questo bipolarismo va smantellato e ridisegnato. Anche tramite una legge elettorale proporzionale». Dal vecchio schema al nuovo bipolarismo: «Il Centro, senza Berlusconi, da una parte. E la Sinistra, senza Rutelli, dall’altra». Di fatto, «Rutelli segue con cura l’evoluzione del centro-destra, nella prospettiva di un passo indietro del Cavaliere. Anche se, a mio avviso, questo passo indietro sarà quasi logico. Mentre Rutelli è più scettico sulla possibilità che Berlusconi si faccia da parte».
E così, il bipolarismo degli estremi dovrà finire in soffitta. Rutelli potrà traslocare in un altro recinto il suo moderatismo. E al maggioritario toccherà riconoscere il proprio fallimento. Si tratta di vedere quando il sistema esploderà. Dopo il referendum? Nella prossima legislatura? Tabacci: «Fra l’estate e l’autunno, la politica italiana avrà bisogno di uno scossone. Il problema del superamento del bi-liderismo Prodi-Berlusconi è ormai sul piatto». E Rutelli, seduto al centro della tavolata, è pronto a gustarsi le portate.