sabato 11 giugno 2005

quello che cercava di comprare il voto dei suoi operai

La Stampa 11 Giugno 2005
REFERENDUM. I RADICALI DENUNCIANO L’IMPRENDITORE DI BARBANIA
«E’ illegale pagare i dipendenti perché si astengano»
Grazia Longo

La libertà di voto è sacra, non può essere comprata. Lo dice lo legge. Lo sanno bene i radicali Silvio Viale e Bruno Mellano che hanno denunciato alla magistratura l’imprenditore di Barbania che aveva offerto ai propri dipendenti un’ora di paga extra in cambio dell’astensione al referendum di domani e lunedì contro la legge 40 sulla fecondazione assistita.
«È stato violato l’articolo 96 del Testo Unico delle leggi per l’elezione della Camera dei Deputati - spiegano il presidente e il segretario dell’associazione radicale Adelaide Aglietta - e l’articolo 51 della Legge 25 maggio 1970 sulle norme sui referendum». Entrambi ribadiscono che la proposta dell’imprenditore Scrimenti trasforma la battaglia politica in un’iniziativa «che ricalca tristemente ricatti economici utilizzati in passato, sotto elezioni, nelle zone più povere del Paese, per contrastare i quali fu emanata la legge che prevede pene severe sia per chi propone l’astensione di scambio, sia per chi accetta la proposta».
La notizia della denuncia è stata comunicata ieri mattina durante la conferenza stampa organizzata per la chiusura della campagna elettorale dal Comitato per il sì al referendum.
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