Le Scienze 28.06.2005
Il legame fra depressione e insonnia
Il sonno potrebbe rivelarsi un potenziale trattamento per alcuni disturbi psichici
Due studi di Michael Perlis dell’Università di Rochester e colleghi hanno rivelato che l’insonnia, ben lungi da essere un semplice sintomo o effetto collaterale della depressione, potrebbe invece precederla e rendere alcuni pazienti più suscettibili ad ammalarsi mentalmente. Una delle due ricerche è stata presentata al 19esimo convegno annuale dell’Association of Professional Sleep Societies (APSS) a Denver, l’altra verrà pubblicata sulla rivista “Journal of Behavioral Sleep Medicine”.
Recentemente i ricercatori hanno determinato che l’insonnia e la depressione sono collegate, ma non avevano ancora capito quale delle due condizioni venisse prima. Molti esperti ritenevano che la depressione causasse l’insonnia, fino a quando non sono stati sviluppati farmaci che migliorano i casi di depressione ma non l’insonnia. L’ipotesi che quest’ultima possa contribuire o addirittura preannunciare la depressione ha così guadagnato credito.
Lo studio presentato all’APSS è il primo a mostrare che l’insonnia prolunga i periodi di tristezza, disperazione e perdita di interesse nelle attività quotidiane che caratterizzano la depressione, rendendo più difficile la guarigione ai pazienti. In particolare, lo studio ha rivelato che i pazienti depressi che soffrivano di insonnia avevano 11 volte più probabilità di essere ancora depressi dopo sei mesi rispetto ai pazienti che invece dormivano regolarmente, e 17 volte più probabilità di essere ancora malati dopo un anno. I dati sono stati tratti dal progetto IMPACT, uno studio sulla depressione in tarda età.
Nella seconda ricerca, Perlis e colleghi hanno scoperto che i pazienti con insonnia (e nessun caso precedente di depressione) hanno sei volte più probabilità di sperimentare un primo episodio di depressione rispetto agli individui che non soffrono di insonnia. Il rischio risulta particolarmente elevato per le donne anziane.
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