sabato 14 giugno 2003

"Da vicino nessuno è normale": basaglismo sul territorio a Milano

La Repubblica Milano, sabato 14 giugno 2003
Al via stasera la settima edizione di "Da vicino nessuno è normale" organizzata dalla cooperativa Olinda al "Paolo Pini". Teatro, musica e film per grandi e bambini all´ex manicomio
di Sara Chiappori

Viene proprio da dirlo: per fortuna che c´è il Paolo Pini. Nel torrido deserto culturale dell´estate milanese, la cittadella immersa nel grande parco dell´ex manicomio di via Ippocrate compie anche quest´anno il suo piccolo miracolo, trasformando quel luogo-simbolo di mortificante ghettizzazione in una fabbrica permanente di eventi.
(...)
"Da vicino nessuno è normale", dal oggi al 27 luglio. Ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, via Ippocrate 45. Info: 0266212315.

Thomas Emmenegger e Rosita Volani
"Noi, don Chisciotte tra utopia e realtà"

Dietro il coraggioso progetto che ruota intorno all´ex Paolo Pini, c´è Olinda, la cooperativa che, dal 1996, non solo si occupa di "Da vicino nessuno è normale", ma soprattutto gestisce e progetta il percorso di integrazione sociale e lavorativa di ex pazienti psichiatrici. Anima di Olinda, due personaggi fuori dal comune: Thomas Emmenegger, 50 anni, psichiatra svizzero approdato in Italia per lavorare con Basaglia, e Rosita Volani, 36 anni, attrice diplomata alla scuola dello Stabile di Genova, che ha scoperto che il teatro poteva diventare straordinario strumento terapeutico e sociale.
Come inizia quest´avventura?
Emmenegger: «Nei primi anni Novanta. All´epoca al Pini c´erano ancora dei pazienti. L´obiettivo era quello di chiudere l´ospedale per trasformarlo in un´impresa sociale che tenesse insieme livelli diversi: culturale, psichiatrico, sociale, del lavoro».
Volani: «Io ci sono finita per caso. Ho scoperto questo posto e le persone che ci stavano dentro e ho capito che faceva per me».
E poi...
Emmenegger: «All´inizio sembrava un´utopia. Oggi lavoriamo con una media di 100 pazienti l'anno, molti dei quali poi trovano un lavoro e diventano soci della cooperativa. E nel frattempo i milanesi si riprendono di un pezzo di città. A partire dalla gente del quartiere».
Ecco, come reagisce a quest´invasione?
Volani: «All´inizio è stato difficile. Creavamo una certa turbolenza, eravamo "strani". Poi hanno cominciato a capire che con il Pini anche il quartiere trovava una forma di identità. Quest´anno, le mamme di Affori ci hanno chiesto di organizzare qui il centro estivo per i loro bimbi. Una bella soddisfazione, no?»
Mai sentiti dei don Chisciotte?
Emenegger: «Sempre. Poi però succede che arrivano per "studiarci" dall´estero. E allora capisci che non è più un´utopia».
Volani: «Più che a un´utopia, mi sembra di lavorare a un sogno. Ma un sogno concreto, forse esagerato, sicuramente lungimirante»(s.ch.)