Le Scienze 15.06.2003
Le origini della scimmia nuda
L’uomo avrebbe perso la pelliccia per sbarazzarsi di insetti e parassiti
Due scienziati britannici hanno formulato una nuova teoria per spiegare perché l’uomo è in gran parte privo di pelo, a differenza dai suoi parenti più prossimi, le scimmie.
L’ipotesi finora generalmente accettata afferma che la perdita della pelliccia sia stata una scelta evolutiva per permettere di controllare la temperatura del corpo nei climi caldi. Ma Mark Pagel dell’Università di Reading e Walter Bodmer dell’Università di Oxford sostengono che l’uomo abbia perso il pelo per sbarazzarsi di insetti e parassiti e per incrementare la propria capacità attrattiva sessuale.
La teoria sul controllo del calore, in effetti, presenta alcuni problemi quando gli scienziati prendono in considerazione situazioni dove fa molto caldo o molto freddo. Secondo Pagel e Bodmer, gli uomini del passato erano in grado di rispondere con flessibilità ed efficienza al loro ambiente producendo fuochi, ripari e vestiario. La perdita della pelliccia a quel punto divenne possibile e anzi desiderabile, visto che i vestiti, se infestati da parassiti, potevano essere puliti o cambiati.
In un articolo pubblicato sulla rivista “Biology Letters”, i due ricercatori affermano che la loro ipotesi spiega anche meglio il motivo delle differenze fra uomini e donne. “La perdita di pelo - sostengono - permetteva agli esseri umani di pubblicizzare in modo convincente la loro ridotta suscettibilità alle infezioni da parassiti. Questa caratteristica divenne pertanto un tratto desiderabile in un compagno: la maggiore perdita di peli nelle donne è dovuta a una selezione sessuale più forte esercitata da parte degli uomini”.
Pagel e Bodmer sono convinti che la loro teoria possa essere messa alla prova. “È ragionevole attendersi - affermano - che gli esseri umani la cui storia evolutiva si è svolta in regioni con maggiori concentrazioni di parassiti portatori di malattie, come i tropici, abbiamo meno peli corporei di altri”.
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