sabato 8 novembre 2003

il direttore del premio Grinzane risponde al Riformista

Il Riformista 8.11.03

Caro direttore, sono d'accordo con l'opinione espressa mercoledì scorso su queste pagine da Luca Mastrantonio: non c'è niente di più superfluo di un festival vuoto e autoreferenziale, privo di idee e di pubblico. Per fortuna la prima edizione del Grinzane Cinema ha totalmente schivato un rischio simile: 7500 giovani hanno seguito con interesse e curiosità i quattro giorni della manifestazione. Questa è la miglior risposta al fantomatico critico citato nell'articolo, persuaso che «premi come questo nascono quando ci sono aziende che non sanno come buttare i soldi».
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In quanto a Marco Bellocchio, forse ha scelto di ritirare il premio per il «miglior film tratto da un romanzo» (che mi pare abbia poco a che vedere con un «premio alla sceneggiatura») proprio perché ha notato la diversità di sfumatura. E probabilmente perché si è accorto che non si trattava di un premio di consolazione. Sui premi in generale pare dunque che io e Mastrantonio abbiamo la stessa opinione: li detestiamo. Servono solo quando creano nuovi lettori o spettatori. Per questo il Grinzane non è solo un premio ma una fondazione in mano ai giovani.

Giuliano Soria Presidente Grinzane Cavour