domenica 21 marzo 2004

Pistoia: rinviata a giudizio una psichiatra
allieva del celebre professor Giovan Battista Cassano

una segnalazione di Marco Pettini

Repubblica, edizione di Firenze 20.3.04
La dottoressa non informò correttamente la madre della piccola paziente
Terapia sperimentale a giudizio il medico

La cura contro l'obesità le procurò emicranie, depressione e una allucinazione
Il farmaco sarebbe stato prescritto in dosi superiori a quelle consigliate
di FRANCA SELVATICI


PISTOIA - La dottoressa Donatella Marazziti, 48 anni, professore associato di psichiatria presso l´università di Pisa, è stata rinviata a giudizio dal Gip Ernesto Covini per lesioni volontarie aggravate. Il processo comincerà l´11 maggio nella sede distaccata di Monsummano. La psichiatra, allieva del celebre professor Giovan Battista Cassano, è accusata di aver prescritto nel 1999 un farmaco antiepilettico, il Topamax, a una bambina di 12 anni che pesava 120 chili e che la madre, angosciata per l´inefficacia delle cure e delle diete fino ad allora tentate, le aveva portato nel suo studio di Montecatini. Il Topamax era un farmaco sperimentale per la cura dell´obesità. Secondo le accuse, la dottoressa Marazziti avrebbe dovuto spiegarlo chiaramente alla madre della bambina e prescriverlo solo dopo aver acquisito il suo espresso consenso. Inoltre la dottoressa è accusata di aver fatto assumere la medicina in dosaggi superiori a quelli raccomandati. La psichiatra era convinta, e lo è ancora oggi, che il farmaco fosse non soltanto efficace per ridurre l´assunzione di cibo, ma anche tollerato in maniera eccellente dai bambini. La sua giovanissima paziente, però, non perse neppure un chilo. Per contro, durante i mesi in cui assunse il Topamax manifestò sonnolenza, incubi, emicrania, depressione, eccitabilità e un episodio di allucinazione. Disturbi che, secondo i familiari, non sono cessati dopo l´interruzione della cura.
Racconta la madre: «La bambina dormiva sempre. Era molto pallida, sbavava, i cuscini erano bagnati. Aveva formicolii alle gambe, cefalea, febbre, diarrea. Quando informai la dottoressa, aumentò la dose. La ricercai altre volte ma non la trovavo mai. A scuola la bambina si addormentava sul banco. Un giorno andò dalla preside, spaventatissima, perché aveva "visto" il professore di musica prendere i bambini e metterli nei sacchi della spazzatura. Non scherzava. Era convinta».
L´inchiesta è stata lunga e tormentata, quasi un campo di battaglia fra consulenze, perizie, due richieste di archiviazione e infine la decisione del Pm Ornella Galeotti di chiedere il rinvio a giudizio. La famiglia della bambina è parte civile con l´avvocato Luca Cianferoni. La dottoressa Marazziti, assistita dal professor Tullio Padovani, è intervenuta ieri in udienza per difendere le sue scelte terapeutiche, la sua correttezza e la stessa scuola medico-psichiatrica alla quale deve la sua formazione. Indicata dal Dossier Medici della rivista Class come uno dei più importanti psichiatri italiani, la psichiatra è autrice, fra l´altro, di una ricerca sulle radici biochimiche dell´innamoramento e sulle alterazioni dei livelli di serotonina negli innamorati. Grazie a questo studio, è stata insignita nel 2000, insieme con il suo maestro Giovan Battista Cassano e con la collega Alessandra Rossi, nel 2000 del premio Ig-Nobel, l´anti-Nobel assegnato dalla rivista Annals of Improbable Research.