venerdì 23 aprile 2004

l'antico pensiero greco sulla riproduzione

Corriere della Sera 23.4.04
LA STORIA
Tutti figli di Pandora
di EVA CANTARELLA


Sembrava che solo la fantasia dei greci avesse inventato storie di esseri umani nati da un unico sesso. Ma, si sa, la fantasia dei greci in materia di riproduzione era inesauribile. Donne che si accoppiavano con tori (Pasifae), dèi che assumevano l'aspetto di tori per rapire donne mortali e accoppiarsi con loro (Europa), satiri nati da accoppiamenti tra esseri umani e capre, centauri (uomini-cavalli), sirene (in Grecia donne-uccelli, non ancora donne-pesci, come dal Medio Evo in poi), donne che si innamoravano e si accoppiavano con i fiumi… In un simile quadro, la riproduzione per partenogenesi non poteva meravigliare: tutto era possibile, anche che un uomo, o una donna, si riproducesse senza l'intervento dell'altro sesso. Anzi, a ben vedere, originariamente gli uomini - tutti - si riproducevano senza bisogno delle donne, e le donne - tutte - senza bisogno degli uomini. Storia singolare, questa, che peraltro emerge da alcune fonti, a partire da Esiodo.
Nella Teogonia e nelle Opere e i giorni Esiodo racconta come nacque la prima donna, Pandora, mandata sulla terra da Zeus per punire gli uomini della loro arroganza. Sino ad allora gli uomini erano felici, immuni da malattie e fatiche, ma con l'arrivo di Pandora le cosa cambiarono: Pandora aveva bellezza, fascino, abilità nei lavori domestici, ma «anima di cane», «carattere ingannevole», «menzogne e blande parole»: da quel momento «mali infiniti vagano fra gli uomini». Ma il punto che più ci interessa è che da Pandora, quel «male così bello» (kalon kakon) discende «il genere maledetto, le tribù delle donne» (Teogonia, 591). Le donne, dunque, sono un genos, una stirpe a sé, divisa al suo interno in phyla, vale a dire in tribù: da Pandora (e solo da lei) discende un'umanità a sé, composta da sole donne. Partenogenesi? Quantomeno in Esiodo si direbbe proprio di sì.
Ma veniamo agli uomini. Come si riproducevano prima dell'arrivo di Pandora? Una indicazione viene da Platone, quando nel Symposion racconta il mito sull'origine dei sessi: un tempo gli esseri umani, che avevano forma sferica, erano divisi in 3 sessi, uomini, donne e androgini. Ogni individuo aveva 4 braccia e 4 gambe, due volti sul collo cilindrico rivolti in senso opposto e due organi genitali (maschili gli uomini, femminili le donne, uno maschile e uno femminile gli androgini). Ma un giorno Zeus, per punirli, li spaccò in due, come sogliole, e da quel momento ognuno cercò la propria metà. Chi veniva dall'uomo cercava un altro uomo, chi da una donna cercava altre donne, chi dall'androgino cercava persone dell'altro sesso e con queste si riproduceva. Cosa nuova, questa: prima, dice Platone, «non generavano gli uni con gli altri, ma dalla terra, come le cicale» (Symposion 191 C 1).
Per i Greci, la riproduzione era possibile anche senza il contribuito di entrambi i sessi. Ma quando un sesso si riproduceva da solo, come nel caso di Pandora e della sua umanità tutta femminile, l'unitarietà del genere umano poteva essere messa in discussione. I greci arrivavano a concepire qualunque cosa, in materia di riproduzione, ma si rendevano conto della gravità delle conseguenze