La Stampa Tuttolibri 17.4.04
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Rosebud, segreto d’infanzia
di Lietta Tornabuoni
ORSON Welles aveva ventisei anni quando affrontò nel 1940 la regia del suo primo film Citizen Kane (Quarto Potere), opera cruciale nella storia del cinema per novità e inventiva, bellissimo ritratto sociale e personale di un grande industriale americano della stampa, capolavoro che è una fortuna poter conoscere o rivedere adesso in ottime edizioni Dvd e Vhs. Un attimo prima di morire, nella sua grande proprietà di Xanadu, Charles Foster Kane mormora la parola «Rosebud» (bocciolo di rosa, nell'edizione italiana Rosabella). Un cinegiornale racconta la vita e il funerale del potente industriale. Un reporter viene incaricato dal suo direttore di scoprire il significato della parola «Rosebud». Le indagini servono a ricostruire l'esistenza del personaggio, le sue ambizioni politiche e i matrimoni, il suo titanismo sprezzante e il talento creativo: ma non a rivelare l'enigma di «Rosebud». Alla fine, il film mostra le collezioni di opere d'arte e di oggetti che Kane aveva raccolto a Xanadu: tra questi, una piccola slitta da bambino che brucia sul fuoco reca incisa la scritta «Rosebud». Era quello della propria infanzia, dunque, il pensiero del magnate morente. Fotografato in magnifico bianco e nero da Gregg Toland il film è straordinario, certo uno dei più belli e intelligenti che Orson Welles abbia mai realizzato e interpretato, amatissimo non soltanto per sua storia struggente e grandiosa, per l'eclisse del personaggio positivo, anche per lo stile: il linguaggio frammentato dai flash back, la fusione musica-narrazione, l'uso del grandangolo, del deep focus e della condensazione. Discusso, riletto, analizzato per ben oltre mezzo secolo, interpretato pure da Joseph Cotten, studiato con profondo interesse da molti specialisti di psicoanalisi, il bellissimo film fu prodotto dalla Rko, società fondata da Joseph Kennedy, padre del futuro presidente americano, e da David Sarnoff, boss della Rca; venne portato in tribunale da William Randolph Hearst, il magnate della stampa che temeva di riconoscersi nel personaggio di Kane. Nella edizione attuale, Quarto Potere comprende sequenze a suo tempo tagliate, presentate in lingua originale con sottotitoli italiani.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»