mercoledì 5 maggio 2004

Severino: utopia ed eresia

La Stampa 5 Maggio 2004
PRESENTATO IL «PROGETTO ITALIA» DELLA TELECOM
Dove il pensiero si fa bellezza
di Fiorella Minervino


UN «Grand Tour» alla ricerca non soltanto delle città del Bel Paese, del loro patrimonio, della bellezza, dei monumenti, bensì del pensiero che ha originato tutto ciò. È questo il viaggio speciale e prezioso, promosso da Telecom Progetto Italia, presentato ieri nell’affollatissima sala di Piazza degli Affari da Marco Tronchetti Provera, presidente della Telecom, dal filosofo Emanuele Severino e da Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Franco Parenti. La scelta delle città è caduta su Cosenza, Perugia, Trieste, Ferrara (...) una serie di eventi artistici assai varia (...) legati al tema «Utopia ed eresia».
Di Cosenza, mirabile città patria spirituale di Tommaso Campanella, Gioacchino da Fiore, Telesio, legata ai fermenti filosofici creativi dell’Accademia Cosentina nel ‘500, ha parlato con un avvincente discorso Severino, riflettendo sullo stretto rapporto che lega il pensare e l'agire dell’uomo: sono gli scopi che determinano le azioni umane, senza scopi non realizzeremmo nulla. La società attuale tende tuttavia a mutare, trasformare o allontanare gli scopi, così è necessaria una valorizzazione di essi, riconoscendo la priorità del pensiero. Il filosofo ha poi spiegato la differenza fra l’etimologia della parola Utopia, «non luogo», cioè scopo presente nella mente e che deve realizzarsi, come indicava Tommaso Moro, e il termine Eresia, dal verbo «scegliere», preesistente al Nuovo Testamento e come tale riferito a chi ha scelto di non essere cristiano e dunque eretico: una parola ambigua, quasi che la Cristianità non esigesse una scelta. Una civiltà come la nostra non puo prescindere dal passato, ha continuato Severino, cioè deve ricorrere al pensiero con funzione di guida, anche per la tecnica.
(...)