martedì 1 giugno 2004

dal Lunedì
da vedere:

le pitture rupestri di Latmos
"La spettatrice" di Paolo Franchi

LE PITTURE RUPESTRI DI LATMOS


alcune immagini (abbastanza scadenti) di quelle pitture possono essere viste all'indirizzo seguente: www.naturundmensch.de e un'altra qui

UNA MOSTRA A NAPOLI:

Antiche immagini dell'uomo. Le pitture rupestri preistoriche del Latmos
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Fino al 31 luglio 2004
In mostra fotografie e reperti che documentano le pitture preistoriche rupestri del Latmos, uno dei monti sacri dell'Asia Minore.
Museo Archeologico Nazionale
Piazza Museo tel.081440166
orario :
feriali 9.00 - 19.30; festivi 9.00 - 19.30. La biglietteria chiude alle ore 18.00. Chiuso il martedì


UN ARTICOLO SUL TEMA:

"...Nelle caverne paleolitiche l’uomo dipingeva il mondo di cui aveva paura; questi ritratti del neolitico, invece, rappresentano l’uomo, perché è lui al centro del mondo..." Luigi Colarusso IA Venticano


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"LA SPETTATRICE"
di Paolo Franchi


a Roma nei cinema:
Intrastevere Vicolo Moroni 3/a Tel.06/5884230 - 16:15 18:20 20:30 22:40
Mignon Via Viterbo 11 Tel.06/8559493 - 16:30 18:30 20:30 22:30


Cast
Valeria Barbara Bobulova
Massimo Andrea Renzi
Flavia Brigitte Catillon

Trama
Valeria è una giovane donna timida e solitaria, vive a Torino e lavora come interprete simultanea. La monotonia della sua vita è interrotta solo dal suo interesse nei confronti di un ignaro vicino -Massimo - le finestre del cui appartamento si trovano proprio di fronte a quella della ragazza. Una serie di coincidenze porta le esistenze dei due personaggi a sfiorarsi, ma essi continuano a rimanere estranei.

Durata: 100'
Data uscita in Italia: 07 maggio 2004
Regia: Paolo Franchi
Sceneggiatura: Paolo Franchi
Fotografia: Beppe Lanci
Musiche: Carlo Crivelli
Montaggio: Alessio Doglione



Articoli:

Repubblica.it 28.04.2004
Amore spione
Barbara Bobulova in 'La spettatrice"
di Paolo Menzione


L'amore nasce spiando "la finestra di fronte". Accade anche in La spettatrice, proprio come nell'ultimo film di Ferzan Ozpetek con Giovanna Mezzogiorno e Raoul Bova. Ma nell'opera prima di Paolo Franchi - nei cinema dal 7 maggio con un inspiegabile divieto ai minori di quattrodici anni - lo sguardo va in una sola direzione: Barbora Bobulova, nel ruolo di Valeria, una giovane chiusa e solitaria, osserva di nascosto il dirimpettaio.
Quando Massimo (Andrea Renzi) abbandona l'appartamento di Torino per tornare a Roma, nell'esistenza di Valeria tutto sembra precipitare. La ragazza passa dalla contemplazione all'azione, prende il primo treno per Roma e senza che Massimo si accorga di nulla inizia ad insinuarsi nella sua vita. Per stargli vicino diventa amica quasi inseparabile della sua compagna (la francese Brigitte Catillon). Ma quando il rapporto di coppia fallisce e per la protagonista si schiude la possibilità di coronare il suo sogno, si tira indietro per tornare alla normalità.
"Non ho mai sofferto così tanto al cinema. E' stata un'esperienza dolorosissima e allo stesso tempo straordinaria". Barbora Bobulova commenta così l'interpretazione di questo personaggio autodistruttivo, una interpretazione fatta di tanti sguardi, di pause e lunghi silenzi. "Dietro molti personaggi - ha aggiunto l'attrice - riesco spesso a nascondermi e mascherare la mia personalità. In questo caso tutto il contrario: sono stata costretta a mettermi in gioco del tutto, anche attingendo a componenti complesse ed estremamente dolorose". Un lavoro che non esita a paragonare a "una lunga seduta psicanalitica". Il suo personaggio e gli altri due ("che sono poi tutte facce della stessa medaglia, dello stesso disagio di fronte ai sentimenti", spiega il regista") sembrano uscire da un cinema di "sensibilità francese". Ma il film è già stato apprezzato anche in Italia al Bergamo Film Meeting, dove ha vinto un premio. E prossimamente Franchi porterà La spettatrice in concorso al Tribeca Film Festival di Robert De Niro: "E' un grande onore - ha ammesso il regista -. Il film è piaciuto molto all'organizzazione del festival, e abbiamo ricevuto ottime recensioni anche da parte della stampa americana".
Per la Bobulova è un momento di grazia. Sugli schermi italiani con Il siero della vanità di Alex Infascelli, di recente è stata interprete accanto a Fabrizio Gifuni del film La radio, opera prima dell'esordiente Davide Sordella. E in autunno sarà di nuovo al cinema con Ovunque sei di Michele Placido, al fianco della figlia del regista Violante e di Stefano Accorsi.

Repubblica 7 maggio 2004
"La spettatrice", un esordio pensando a Ferzan Ozpetek
Piccole coincidenze vissute alla finestra
di PAOLO D'AGOSTINI


Una giovane donna senza legami spia l'uomo della finestra di fronte e s'infila nella sua vita. Lo segue nel cambio di città, con l'inganno diventa amica della sua compagna, continua a fare di tutto per stargli vicina ma quando finalmente lui s'interesserà a lei, si sottrarrà. Preferendo restare spettatrice delle vite altrui. Però l'analogia iniziale con il film di Ozpetek è solo tecnica, ne è una versione raggelata e prosciugata, "nordica".
Sempre all'inizio lui e lei capitano nello stesso negozio di cianfrusaglie e acquistano la stessa pietra che promette di "migliorare spirito e sentimenti". Al convegno dove lui relaziona e lei fa da interprete simultanea l'uomo, che è un affermato ricercatore farmacologo, s'interroga sulla differenza tra "depressione patologica e tristezza soggettiva".
Insomma incastri di coincidenze - un po' casuali, un po' volute - e piccole interferenze nei destini, note dolenti sospese in un vuoto di relazioni umane, ci dicono che siamo in quel clima che era caro al cinema di Kieslowski. Il disegno è ardito e la sfida interessante: si tratta dell'opera prima di un ex allievo della "factory" di Ermanno Olmi a Bassano del Grappa.
Tuttavia il film non scorre, "si sente" ad ogni passo la scrittura e del modello polacco non si sente invece la passione compressa. E gli attori (Barbora Bobulova a suo tempo scoperta da Bellocchio per "Il principe di Homburg", e Andrea Renzi il calciatore de "L'uomo in più" di Paolo Sorrentino) non sono convincenti.