Yahoo! Notizie Martedì 1 Giugno 2004, 17:09
Quasi la metà delle terapie anti-depressione fallisce
Di Italiasalute.it
Molte persone sottoposte a terapie standard contro la depressione ancora soffre dal disturbo fino a due anni dopo il trattamento.
A scoprirlo è un nuovo studio, condotto in 46 centri sanitari negli Stati Uniti, che ha coinvolto più di 1.200 pazienti cui era stata diagnosticata la depressione. Lo studio ha osservato che quasi metà di coloro che hanno ricevuto terapie minime ritenute appropriate contro la depressione non è migliorato.
I tipi di cura presi in considerazione in 542 casi sono stati quelli con durata superiore a sei mesi, con almeno quattro sessioni di terapia oppure due mesi o più di trattamenti con antidepressivi. Dopo due cicli di tale terapia 261 non sono riusciti a recuperare.
I risultati indicano che, malgrado la disponibilità di terapie che sono state efficace testate, rimane un gruppo di pazienti per i quali la depressione è molto difficile da curare. A sostenerlo è Catherine Sherbourne dell'organizzazione di ricerca RAND Corporation di Santa Monica, in California.
Secondo la Sherbourne, la cui ricerca è stata pubblicata su General Hospital Psychiatry, ciò di cui c'è bisogno è maggiore sforzo nel condurre la ricerca su questo gruppo di pazienti.
Secondo i ricercatori, non è l'insufficiente attenzione nel portare avanti le terapie a poter decretare il fallimento della metà dei tentativi di trattamento.
Si tratta, invece, di pazienti con una depressione persistente che non rispondono neanche alle terapie più aggressive.
In tali casi, il paziente, e il medico che li cura, sembrano essere alla ricerca di soluzioni diverse rispetto a quelle convenzionali, e secondo gli autori dello studio, potrebbero avere bisogno di una combinazione di farmaci e di terapie, di continue valutazioni della risposta del paziente da parte del medico o, meglio, dello specialista.
I ricercatori hanno potuto osservare che ci sono tre caratteristiche ricorrenti nei pazienti e che potrebbero avere un ruolo nel fallimento della terapia: tendenza al suicidio, disoccupazione e mancata aderenza dei pazienti alla cura prescritta.
La presenza di pensieri tendenti al suicidio denotano una forma di depressione più grave e lo stato di disoccupazione potrebbe essere un segnale di difficoltà nell'affrontare la vita quotidiana. Infine, interrompere la cura prima del dovuto, notano i ricercatori, può dare luogo ad effetti secondari deleteri sul decorso dello stato depressivo.
Tutti questi fattori possono rendere la depressione difficile da trattare.
Secondo i ricercatori autori dello studio, i medici dovrebbero tenere bene d'occhio la vasta gamma di fattori relativi alla salute fisica, mentale e allo stress della vita quotidiana che possono compromettere l'efficacia la terapia antidepressiva.
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