giovedì 8 luglio 2004

archeologia e immagini femminili
scoperto l'Ipogeo di Trinitapoli, in Puglia

Repubblica, edizione di Bari 8.7.04
La scoperta nelle vicinanze del Parco archeologico di Trinitapoli: una struttura antica almeno quattromila anni
Alla luce l'Ipogeo del sacrificio
"Era dedicato alla Madre Terra, la dea della fertilità"
Ma il tesoro è destinato a essere insabbiato Non sarà visitabile se non da addetti ai lavori
"L´architettura del tempio riproduce chiari riferimenti all´apparato genitale femminile"
di TITTI TUMMINO


"Ipogeo del sacrificio": è stata battezzata così l´ultima scoperta avvenuta in prossimità del Parco archeologico ipogeico di Trinitapoli. La struttura venuta alla luce risale a circa quattro mila anni fa, quando i proto Dauni abitavano le terre del Tavoliere, e si va ad aggiungere agli altri due ipogei racchiusi nel parco, quello "dei bronzi", che contiene anche la sepoltura della "Signora delle Ambre", e l´ipogeo detto "degli avori". «L´abbiamo chiamato "ipogeo dei sacrifici" - dice Anna Maria Tunzi della Soprintendenza archeologica pugliese, alla quale si deve la scoperta - perché, a differenza degli altri due, era adibito soltanto ai sacrifici e non a sepoltura. In realtà, queste costruzioni nascono tutte per scopi di culto, pur modificando nel tempo la loro destinazione e diventando, se di dimensioni ampie, anche sepolcri sotterranei. Possono contenere, infatti, fino a duecento cadaveri. L´ipogeo del sacrificio è molto piccolo e probabilmente per questo è rimasto soltanto un tempio. L´architettura di questa tipologia di templi - sottolinea l´archeologa - presenta una caratteristica eccezionale: riproduce chiari riferimenti all´apparato sessuale femminile. La divinità alla quale il tempio era dedicato, infatti, è la Madre Terra, dea della fertilità. All´ipogeo si accede attraverso il dromos, un corridoio a cielo aperto, che ha la forma di una vulva. Prima di raggiungere la vera e propria sala del culto, a lobi o di forma rettangolare, si deve attraversare un corridoio strettissimo, dalla volta molto bassa, da percorrere quasi strisciando. È la riproduzione del canale del parto, in quello che appare come una sorta di "tempio-grembo"».
Tra le scoperte più interessanti fatte all´interno dell´ipogeo dei sacrifici, ci sono i resti di una capretta: la vittima sacrificale sembra essere stata sgozzata e, come si deduce dalla posizione degli arti, pare sia stata deposta per la divinità ancora calda. «Abbiamo scoperto quest´antico tempio non all´interno del Parco archeologico, ma immediatamente al suo esterno, tra le tubature della luce e del gas - spiega la Tunzi - Per scavare abbiamo dovuto creare una deviazione nella strada che da Trinitapoli porta al mare. Purtroppo però, dato che si tratta dell´unica via di accesso alla costa, la prospettiva dell´ipogeo dei sacrifici è quella di essere a sua volta sacrificato e riaffidato alla terra, naturalmente dopo un´accurata documentazione». Lo scavo dunque è destinato ad essere presto insabbiato, il tempio ritornerà nelle viscere della terra e rimarrà solo nelle immagini, nei filmati, e nei ricordi degli archeologi.
Per gli appassionati di antichità rimane comunque la possibilità non da poco di visitare il Parco archeologico ipogeico con i suoi due tesori, l´ipogeo degli avori e l´ipogeo dei bronzi. Nel primo, risalente al II millennio a.C., sono state rinvenute due statuette d´avorio di probabile fattura micenea, rappresentanti un cinghialetto e un uomo con la testa di toro. A pochi metri di distanza, l´ipogeo dei bronzi, al cui interno sono state trovate le armi di bronzo che componevano il corredo funerario degli uomini sepolti. Ma la scoperta più importante in questo ipogeo è stata la famosa "Signora delle Ambre", dal ricchissimo corredo funerario, con i simboli tipici delle donne potenti dell´epoca, come uno spillone di bronzo e un rocchetto in ceramica. In ognuno dei due ipogei gli archeologi hanno rinvenuto circa duecento sepolture, tra adulti e bambini, adorni di oggetti in ambra, bronzo, osso e avorio. Per i golosi di Puglia preistorica, infine, una buona notizia: è prevista per settembre la riapertura del Museo degli ipogei, chiuso due anni fa a causa del sisma dell´ottobre 2002.