mercoledì 21 luglio 2004

il suicidio di Ostia

una segnalazione di Serena

Repubblica 20.7.04
Ostia, il ragazzo si riprende annunciando i motivi del suicidio
La cassetta lasciata come "eredità" al suo migliore amico
Diciottenne si toglie la vita
in un video spiega perché
Lucido, parla della morte come "rimedio alle sofferenze"


ROMA - Aveva appena compiuto 18 anni, e già da tempo meditava di togliersi la vita. Oggi, verso le 13, si è sparato un colpo di pistola alla testa. Prima F.L. ha girato una videocassetta nella quale ha spiegato i motivi che lo hanno portato a uccidersi.
Con calma, lucidità e freddezza, si è ripreso con la sua videocamera digitale e rivolgendosi ai suoi amici ha annunciato che si sarebbe tolto la vita. "Voglio farla finita con questa pistola. Ho le mie ragioni per fare questo".
Il video è stato lasciato dallo stesso ragazzo, questa mattina, ai genitori del suo migliore amico. Appena vista la cassetta, il giovane ha avvertito i carabinieri che sono andati nell'appartamento di viale Vittoria, a Ostia, dove F.L. viveva con i suoi genitori. Quando sono arrivati sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane.
Un gesto premeditato, come dimostra il video-testamento girato nella sua stanza da letto, con tutta probabilità questa mattina molto presto. Il giovane, al secondo anno del liceo classico, ha pensato a ogni dettaglio: si riprende in primo piano mentre dice le cose più importanti, poi in una scena più ampia mostra agli amici i "vari pacchetti" che confeziona per loro come "ricordo". Dentro a ognuno di questi pacchi ha messo qualche pezzo delle sue "collezioni di armi bianche", e cioè coltelli, taglierini e pugnali che comprava in viaggio, oltre ai "pezzi rari di Zippo", piccoli accendini che collezionava da anni.
Nei venti minuti del video, che definisce "un'eredità per gli amici", F.L. in tuta, con una maglietta nera e le scarpe da ginnastica, spiega con parole profonde, appropriate, in tre motivi, perché è arrivato all'idea della morte come "rimedio alle sofferenze". Il giovane spiega che "finalmente arrivato a diciotto anni può decidere come morire". Avrebbe infatti aspettato di essere maggiorenne per richiedere il porto d'armi e comprarsi una pistola.
In un discorso lucido, determinato e a tratti, hanno spiegato i carabinieri, anche freddo, il giovane racconta al suo migliore amico che il "primo motivo che lo ha spinto al suicidio rimarrà un segreto tutto personale e che nessuno saprà mai". Poi, aggiunge, "il secondo è che voglio smettere di soffrire, il terzo è che, visto che prima o poi tutti se ne vanno, non ho paura di accelerare questo processo".
Nel suo racconto affronta anche i modi con i quali aveva pensato, nel corso degli ultimi mesi, di uccidersi. "In un primo momento avevo pensato di buttarmi dalla finestra, ma poi ho pensato che qualcosa avrebbe potuto andare storto e mi sarei, magari, risvegliato in un letto di ospedale. Allora ho pensato al veleno - racconta con calma - e il cianuro era l'unica soluzione. Ma non sono riuscito a trovarlo. Quindi ho pensato alla pistola, è l'unico modo indolore". Infine, sedendosi sul suo letto, parla anche di "Eros e Tanatos", affrontando quindi il tema della tragedia greca su amore e morte.
F.L., ha raccontato il suo migliore amico ai carabinieri, aveva molte volte parlato dell'intenzione di togliersi la vita. Era un giovane brillante, colto, che considerava la morte una specie di "liberazione". Il compito affidato al giovane amico che ha ricevuto la videocassetta era quello di fare alcune copie del messaggio e di distribuirlo a tutti i loro amici.