una segnalazione di Fabio Severo
da L'espresso 19/7/2004
Immagini dalla mente
Sperimentato in Australia un software in grado di riprodurre le allucinazioni degli schizofrenici. Un aiuto per i medici per capire cosa succede nella testa di chi soffre
di Eugenio Spagnuolo
Non sarà proprio come vedere la Madonna o come trovarsi davvero in un quadro di Dalì, ma lo sbigottimento è garantito se ci si affaccia allo schermo del pc dell'Università del Queensland in Australia, dove è stato installato "Psychosis Simulation Software", il primo simulatore di allucinazioni per computer.
Si tratta di un prototipo sperimentale di realtà virtuale composto da tre proiettori e uno schermo gigante in grado di offrire una visuale di 150 gradi, e il suo funzionamento simula quello della mente di chi soffre di schizofrenia (malattia che secondo l‘Oms colpisce 24 milioni di persone al mondo e che tra i sintomi comporta allucinazioni di tipo visivo e uditivo). Grazie alle interviste fatte ad alcuni pazienti, il programma è stato dotato di un archivio di fotografie che rappresentano le allucinazioni più frequenti, inclusa un‘apparizione della Madonna con tanto di aureola. Gli utenti, soprattutto studenti di medicina, in pratica si muovono per una stanza virtuale e man mano che avanzano possono scegliere se far apparire un abisso nel pavimento, improvvisi flash di luce o uno specchio dove le immagini si sciolgono, come in un quadro surrealista. In alcuni casi basta solo avvicinarsi a un oggetto per far apparire una visione. "La nostra idea - ha spiegato Geoffery Ericksson, a capo del progetto di sviluppo del software - è vedere che cosa succede nella mente di chi soffre di allucinazioni dal suo punto di vista" .
In tal modo i medici potranno avere una reale comprensione delle allucinazioni che opprimono i pazienti, mentre oggi devono limitarsi ad interpretarle dai loro racconti, cosa che rende impossibile valutarle con obiettività. Oltre a questo tipo di "immedesimazione" artificiale, il simulatore promette di intervenire terapeuticamente sui pazienti attraverso allucinazioni controllate che gli insegneranno col tempo a ignorare la comparsa di quelle "reali".
Il passo successivo dell'Università australiana sarà portare a termine altre interviste per avere un archivio di "visioni" il più ampio possibile e nel giro di 5 anni il software comincerà ad essere commercializzato in tutto il mondo. Prima però la realtà virtuale dovrà dimostrare di essere davvero utile nella terapia del comportamento. Ma, come hanno spiegato in un rapporto inviato al "Journal of Network and computer application" , i ricercatori del Queensland sono ottimisti: "si tratta di una tecnologia che a tutt‘oggi ha trovato molte applicazioni in campo medico. Dall'addestramento dei chirurghi alla formazione dei medici sulle emergenze catastrofiche come terremoti e incendi, ed è stata anche sperimentata con successo nel trattamento di determinati tipi di malattie mentali e di disturbi come le fobie".
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»