giovedì 4 novembre 2004

depressione:
qualche bella scossettina?

Yahoo! Salute 4.11.04 Psichiatria, Psicologia e Neurologia
Una scossa elettrica contro la depressione?
Una piccola stimolazione elettrica potrebbe migliorare qualità di vita e umore di persone affette da gravi forme di depressione
Il Pensiero Scientifico Editore

È successo a quasi 7 pazienti su 10 trattati sperimentalmente presso il Wake Forest University Baptist Medical Center con “terapia elettroconvulsiva” (ECT), ovvero dei piccoli shock somministrati tramite elettrodi applicati al cervello del paziente.
“La qualità della vita e le funzioni del sistema nervoso migliorano nei pazienti trattati con ECT già a due settimane dalla terapia", ha detto il team leader Vaughn McCall.
La sperimentazione, i cui risultati positivi sono apparsi sul British Journal of Psychiatry, potrebbe indurre un ripensamento sulle restrizioni approvate lo scorso anno dal Britain's National Institute of Clinical Excellence (NICE) nell’uso dell’elettrostimolazione facendo riaprire il dialogo tra scienziati che preferiscono rimanere cauti e impedire una terapia di cui non si conoscono i potenziali effetti a lungo termine sulle attività cognitive e sulla memoria. La ECT potrebbe essere usata per quei pazienti con forme gravi di depressione che al momento non possono beneficiare di alcuna terapia sia psichiatrica che farmacologia.
I ricercatori l’hanno testata su 77 pazienti ed hanno misurato il loro stato di salute mentale immediatamente dopo il trattamento oppure dopo due e quattro settimane. Così hanno trovato che nel 66 per cento dei casi i pazienti stanno meglio, hanno una migliore qualità della vita, umore buono, qualità cognitive potenziate.
L’unico neo della ECT registrato è una piccola perdita di memoria autobiografica nei pazienti trattati. I miglioramenti del tono dell’umore e del quadro della malattia si riscontrano da subito e permangono almeno per quattro settimane dalla fine del trattamento, perché questo è stato il tempo massimo di osservazione dei pazienti. Questa terapia dunque potrebbe essere un’ottima alternativa per quei pazienti per i quali ora non c’è modo di curarsi o anche per persone affette da psicosi, catatonia, crisi prolungate nei maniaci depressivi.