giovedì 4 novembre 2004

la chiesa è veramente al passo con i tempi!

AGI.it
MATRIMONIO: CAMBIA LA FORMULA, NON PIU' "PRENDO TE"

(AGI) - CdV, 3 nov. - La novita' piu' eclatante e' il cambiamento della formula storica di consenso "prendo te" in "accolgo te", per mettere in evidenza nel nuovo rito del matrimonio la dimensione del dono, mentre il verbo "prendere" mette in risalto l'azione della persona e oltre tutto sembra quasi insinuare che l'altro sia considerato un oggetto. La chiesa italiana, spiega don Sergio Nicolli, direttore dell'ufficio della Conferenza episcopale italiana (Cei) per la famiglia, "ha deciso di adattare il rito del matrimonio per adeguare la celebrazione del matrimonio ad una teologia e una spiritualita' coniugale che in questi anni e' andata sviluppandosi".
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Repubblica 4.11.04
Al via il 28 novembre le nuove nozze. La Cei: "Nessuno sconvolgimento, ci adattiamo ai tempi"
Sì in Chiesa per cattolici e non
Cerimonie diverse per chi è poco praticante o di altra religione
Matrimoni misti e nuova spiritualità, i motivi che hanno spinto ai ritocchi
Cattolici, musulmani, osservanti e non, ma anche nuovi battezzati: i casi ormai sono tanti

ROMA - Nuove parole per dire sì, un rito più veloce per i cattolici non praticanti, niente comunione per i partner non credenti. Sempre più italiani scelgono per le nozze il rito civile e il matrimonio religioso si rinnova per cercare di riguadagnare gli spazi perduti. Nuove parole, gesti e soprattutto il cambio della formula tradizionale. Va in pensione «io prendo te come legittimo sposo» e entra in scena un più soft «accolgo te... ». Le novità sono state varate ad aprile dall´assemblea generale dei vescovi italiani, saranno presentate da oggi in un incontro di tre giorni organizzato dalla Conferenza episcopale a Grosseto, ed entreranno in vigore dal prossimo 28 novembre.
La chiesa italiana, spiega don Sergio Nicolli, direttore dell´ufficio Cei per la famiglia, «ha deciso di adattare il rito del matrimonio per adeguare la celebrazione del matrimonio ad una teologia e una spiritualità coniugale che in questi anni è andata sviluppandosi».
«Non ci sono - spiega il Servizio informazione religiosa promosso dalla Cei - veri e propri sconvolgimenti, ma alcuni adattamenti». Ad esempio si può iniziare il rito dal fonte battesimale, con il cero del battesimo in mano ai due fidanzati, per testimoniare che il matrimonio è un «sacramento non avulso ma strettamente legato al sacramento del battesimo».
L´aumento dei matrimoni misti (cattolici con protestanti, con musulmani, con non-credenti), le nuove esigenze degli stessi battezzati hanno spinto verso i ritocchi delle formule tradizionali. Per questo la Cei ha pensato a tre cerimonie diverse. Il matrimonio tra due cattolici, praticanti in modo assiduo che hanno seguito i corsi preparatori al matrimonio. Le nozze tra coniugi cattolici in cui uno o entrambi sono poco attivi nella vita di fede. Il matrimonio tra sposi di confessione diversa, cattolico l´uno e non cattolico l´altro. Ecco le differenze. I due cattolici praticanti seguiranno la liturgia di nozze normale e chiuderanno il rito con la comunione. Quando i due sposi sono invece di confessione diversa soltanto il cattolico farà la comunione. Quando uno dei partner è "tiepido" nell´osservanza sarà preferibile una «liturgia della parola», senza la messa tradizionale. «Esisteva anche prima - spiega don Sergio Niccoli - la possibilità di celebrare il matrimonio nella liturgia della parola quando nella coppia, uno dei due non crede oppure appartiene ad altra confessione cristiana». Ora si vuole chiarire che dare la possibilità di celebrare il rito nella liturgia della parola non significa decretare sposi di serie "A" e sposi di serie "B". «È stato pensato di proporre un rito del matrimonio senza l´eucaristia solo per rispettare la sensibilità degli sposi. Spesso sono loro stessi a dire di non aver fatto un determinato cammino di fede e a chiedere di vivere il sacramento del matrimonio solo all´interno della celebrazione della parola. Non è quindi un matrimonio di serie B ma solo una proposta adeguata alla situazione concreta degli sposi».
Altra novità: la più ampia scelta di letture bibliche che gli sposi potranno utilizzare. Si potrà scegliere tra tutti i brani della Bibbia che vengono utilizzati per la catechesi preparatoria del matrimonio.