mercoledì 10 novembre 2004

si è aperto a Firenze
il Congresso mondiale di psichiatria

Psichiatria: diminuiscono pregiudizi per i malati
10/11/2004 - 17:27

ANSA.it 10.11.04
Due italiani su dieci a rischio malattia

FIRENZE, 10 NOV - Diminuiscono tra gli italiani i pregiudizi nei confronti della malattia mentale e aumenta la disponibilita' verso le persone affette da tali patologie. Una nuova apertura che si riscontra soprattutto tra i giovani e le persone piu' istruite. A promuovere l'atteggiamento degli italiani e' uno studio condotto dal Dipartimento di psichiatria dell'Universita' di Napoli su un campione di circa 800 persone rappresentativo della realta' nazionale. Lo studio e' stato presentato in occasione del Congresso internazionale dell'Associazione mondiale di psichiatria (Wpa) che si apre oggi a Firenze. Un appuntamento, per la prima volta in Italia, che ha raccolto nel capoluogo toscano oltre 6.000 delegati da ogni parte del mondo. Migliora, dunque, il rapporto degli italiani con l'universo del disagio mentale. Dall'indagine, che riprende uno studio analogo condotto nel 1989, emerge infatti, affermano gli esperti, un cambiamento di atteggiamento rispetto a 15 anni fa verso le persone affette da questo tipo di disturbi: E' cioe' aumentata la tolleranza e la disponibilita' a riconoscere i diritti civili dei pazienti, tanto che ben il 71% del campione sostiene che un paziente psichiatrico ha il diritto di votare (contro il 29% del 1989) e il 20% si dice convinto che queste persone siano in grado di lavorare bene come chiunque altro. Tuttavia, restano ancora degli scogli da superare, soprattutto sul versante dei diritti affettivi: la maggioranza (61%) ritiene infatti che un malato psichiatrico non debba sposarsi o avere figli. E dura da sconfiggere e' anche la preoccupazione circa la ''imprevedibilita''' delle persone con malattie mentali: nonostante i reati commessi da tali soggetti siano in realta' un numero limitato, sottolineano i curatori dell'indagine, una grande percentuale degli intervistati, soprattutto nelle fasce piu' anziane e di livello culturale piu' basso, nutre infatti ancora forti preoccupazioni circa la possibilita' di controllare le reazioni di questi pazienti.
2 persone su 10, in Italia e nel resto dell'Occidente, sono a rischio di ammalarsi di qualche patologia mentale. (ANSA).