mercoledì 10 novembre 2004

tendenze al suicidio fra gli adolescenti

Emilianet
Cresce la tendenza al suicidio tra gli adolescenti
L'allarme dal congresso internazionale di Modena dedicato al disagio mentale nell'età evolutiva

MODENA (8 nov. 2004) - Dietro le stragi del sabato sera e le morti per overdose si nasconde una disperata voglia di farsi del male fino a pensare di uccidersi. Una voglia di farsi del male che sta aumentando fra gli adolescenti. Un fenomeno in crescita, in Italia largamente sottostimato.
E' questo l'allarmante quadro che disegnano i neuropsichiatri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e della Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Sinpia) al Congresso di Modena tutto dedicato proprio al disagio mentale nell'età evolutiva.
Secondo i dati del neuropsichiatra Lodovico Perulli In Italia tra i ragazzi dai 15 ai 24 anni, si tolgono la vita 7 su centomila mentre sarebbe di 1,4 l'incidenza fra le ragazze. Inverso il rapporto per i tentativi di suicidio: le femmine sono il doppio dei maschi con 600 casi su 100.000 contro 300.
Sempre secondo gli stessi dati in Italia un ragazzo su quattro e una ragazza su tre pensano al suicidio.
Fra le modalità di suicidio, il 90 per cento sceglierebbe l'avvelenamento da farmaci o da altre sostanze, poi il taglio delle vene, il gettarsi giù da un ponte o da una finestra, l'impiccagione e il soffocamento. I fattori di rischio alla base di un suicidio sarebbero il divorzio traumatico in famiglia, la violenza fisica e l'abuso sessuali subiti dal soggetto, la depressione cronica di uno dei genitori e il consumo di alcol e di droghe.
Myron L. Belfer, Direttore della Divisione Infanzia e Adolescenza dell'Oms, dice che "il fenomeno dei suicidi e dei tentativi di suicidio è molto vasto ma purtroppo è poco indagato. Quando c'é un incidente stradale con una sola persona a bordo, con l'auto che finisce contro un palo o un muro senza che ci siano passanti, deve nascere il sospetto che si tratti di un tentativo di suicidio". Belfer invita a prestare attenzione nei pronto soccorso per scoprire se un incidente non nasconda un tentativo di suicidio e invita i genitori a non sottovalutare alcuni segnali quali l'eccessivo rinchiudersi del giovane in se stesso, il continuo ripetere che il domani non offre prospettive, l'improvviso cambiamento del carattere e poi un'altrettanto improvvisa euforia. Nella donna c'é un segnale in più: la tendenza a bere in modo esagerato.
"Dietro a molti comportamenti anomali di un ragazzo - commenta Ernesto Caffo, Ordinario di Neuropsichiatria Infantile all'Università di Modena e Reggio Emilia, fondatore e presidente di Telefono Azzurro - si nasconde una volontà distruttiva che a sua volta nasconde un disturbo dell'umore non riconosciuto e non trattato. Questo vale anche per molti comportamenti di dipendenza dalle nuove sostanze che vengono usate come auto-cura con effetti devastanti per le competenze mentali dei giovani. Bisogna però arginare il fenomeno e sviluppare nuove competenze nell'ambito di tutte le professioni coinvolte con i ragazzi per cogliere precocemente i segnali di pericolo e sviluppare nelle situazioni più negative interventi mirati. Si deve cercare di riadattare il ragazzo al contesto sociale e al tessuto familiare".