La sopravvivenza di un manoscritto
È influenzata da numerosi aspetti socio-culturali
Studiando le copie manoscritte di un antico testo come se fossero fossili di una popolazione estinta, uno scienziato ha utilizzato le equazioni della biologia evolutiva per stimare la probabilità di sopravvivenza del testo dall'ottavo secolo dopo Cristo fino a oggi. Lo studio, pubblicato sul numero del 25 febbraio 2005 della rivista "Science", suggerisce un nuovo metodo per la ricerca sulla divulgazione delle informazioni attraverso i secoli.
John L. Cisne della Cornell University ha studiato il De Temporum Ratione (725 d.C.) del venerabile Bede, il più usato libro di testo per i calcoli aritmetici e del calendario dall'ottavo al sedicesimo secolo.
Cisne ha dimostrato che in determinate circostanze è possibile effettuare stime esplicite e riproducibili della sopravvivenza di manoscritti e testi, e che alcune opere hanno probabilità di sopravvivenza molto maggiori di quanto si poteva ipotizzare basandosi soltanto su testimonianze e aneddoti. L'approccio di Cisne dovrebbe ispirare gli studiosi di manoscritti a prendere in considerazione aspetti finora trascurati, come alcuni fattori socio-culturali.
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