venerdì 1 aprile 2005

Bertinotti sulle elezioni in Toscana
e in un'intervista su Aprileonline

L'Unità 1 Aprile 2005
Bertinotti: «La divisione in Regione non è colpa nostra»

C'è una divisione, ma non l’abbiamo certamente voluta noi. La Toscana costituisce un'eccezione a l'Unione». Lo ha detto il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti a margine dell'incontro elettorale a Firenze a sostegno del candiato presidente del Prc, Luca Ciabatti, che corre diviso dal candidato del centrosinistra Claudio Martini. «Questo -ha commentato Bertinotti- renderà più difficile la collaborazione nel 2006 e lascerà indubbiamente degli strascichi». Bertinotti ha però sottolineato che «l’alternativa a Berlusconi rende comunque acuto anche qui il tema dell'unità. Bisognerà in ogni caso -ha concluso- discutere seriamente del perchè si è arrivati a questa divisione». Nella mattinata di ieri il candidato di Prc alla guida della Regione, Luca Ciabatti, ha avuto un incontro con l’Arci fiorentina. Diritto di voto agli immigrati, ripubblicizzazione dell' acqua, conversione di Camp Darby a usi civili e legge sulla partecipazione. «È arrivato il momento di dare il diritto di voto agli immigrati - ha detto Ciabatti - Riguardo la ripubblicizzazione dell' acqua, darò insieme al Prc tutto il mio sostegno affinchè possa diventare legge regionale. Dobbiamo rimettere in discussione le servitù militari e la conversione ad uso civile di Camp Darby è un tema non più rinviabile».

Aprileonline.info 1.4.05
Centrosinistra ottimista. Colloquio con Fausto Bertinotti
Regionali. L'Unione ''porta a porta'' nel paese reale, i sondaggi sono favorevoli, anche Massimo D'Alema parla di una ''campagna di grande intensità''
Alessandro Cardulli

Un ottimismo crescente: così gli esponenti del centrosinistra ormai a poche ore dalla chiusura della campagna elettorale, mentre Romano Prodi svolge il ruolo di frenatore.
"Ho visto una grande partecipazione di popolo -dice Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione, a convalida dell'ottimismo- un segno che dalla società si sta innalzando una forte domanda di cambiamento che riguarda i governi locali per arrivare fino al governo nazionale. Il paese reale è assai distante e diverso da quanto le destre vogliono farci credere". "La partecipazione e il coinvolgimento mi induce ad essere ottimista-ribadisce Massimo D'Alema dalla Puglia- e a credere che il centrosinistra vincerà questa prova elettorale conquistando il maggior numero di Regioni con il maggior numero di voti. Mentre Berlusconi e i "governativi" occupano tutti gli spazi possibili nelle televisioni, pubbliche e private, dalla Rai a Mediaset, giù giù fino alla emittenti locali, le opposizioni unite rafforzano il loro rapporto con i cittadini, con il paese reale cui faceva riferimento Bertinotti nell'intervista che ci ha rilasciato in occasione di questo nostro secondo "viaggio" nella campagna elettorale.
Comizi dei leader nazionali, dei segretari dei partiti, tante iniziative dei candidati: nelle grandi città, nei centri più piccoli,ovunque si sviluppa quello che Piero Marrazzo, candidato alla presidenza della Regione Lazio, chiama un gigantesco "porta a porta" che niente ha a che vedere con quello di Vespa e Berlusconi.
Un eloquente squarcio del panorama elettorale, ce lo offre l'adunata fallita dei giovani promossa a Firenze dal commissario della Croce Rossa, dimissionario per finta, Maurizio Scelli. In questi ultimi giorni ultimi giorni le destre si stanno esibendo in tutto il loro squallore. Ma, insieme, esibiscono anche la loro paura di perdere. Anche da qui nasce l'ottimismo degli esponenti del centrosinistra. Dice Pecoraro Scanio leader dei Verdi: "Nemmeno la Croce Rossa potrà salvare la Cdl da una rovinosa sconfitta. I giovani non sono stupidi e non si fanno irretire dalle sirene del centrodestra. La gravissima strumentalizzazione della Cri conferma la debolezza della Cdl. E' stata messa in atto una spericolata manovra per racimolare qualche voto. Non servirà a niente".
I sondaggi indicano una tendenza favorevole, ma i distacchi sono minimi, i margini di errore consistenti, gli indecisi ancora in numero rilevante. L'ottimismo si basa su quella che il segretario di Rifondazione, proprio in contrasto con le poco edificanti prestazioni del centrodestra, definisce una "campagna di grande intensità". "In questi giorni- afferma- le destre e Berlusconi stanno giocando la carta della disperazione, si affidano alla bassa propaganda, ai toni aspri, alle promesse che non manterranno. Sanno che i loro consensi sono in notevole ribasso e sanno altresì che se perderanno alcune regioni chiave, penso a una tra Lazio, Piemonte e Puglia entreranno in una crisi irreversibile". Torna così al "clima". Parte dalle iniziative di Rifondazione che "hanno registrato entusiasmo, consensi e partecipazione, attraversando tutta la società, tutte le età, tutte le categorie lavorative. Ci ha colpito in particolare la presenza numerosa di giovani e i tanti lavoratori costretti a fare i conti con una crisi economica che sta mettendo in ginocchio il paese. La forza di Rifondazione sta proprio nel riuscire a intercettare la domanda di cambiamento che cresce nella società e, nello stesso tempo, coinvolgere e rendere partecipi tutti questi soggetti di un nuovo percorso politico. Per questo guardo con ottimismo al voto di domenica e lunedì. Un voto per cambiare, per dare a questo paese un assetto di governo diverso, per dire basta a Berlusconi,alle destre, alle sue politiche neoliberiste. Le Regioni, le Province, i Comuni possono costituire la prima chiave di cambiamento, il primo segnale significativo che un altro modo di governare è possibile".
In questo nostro secondo viaggio elettorale abbiamo incontrati altri leader. Valutazioni identiche Vengono da Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, che guarda al dopo elezioni. "Se il centrodestra perde un numero consistente di Regioni dove governa è un segnale politico che dovrebbe indurre Berlusconi a dimettersi. Soltanto la sua strafottenza gli consentirà di rimanere ancora a Palazzo Chigi. Noi prevediamo di vincere e di convincere. Sarà un banco di prova per le elezioni politiche".
Di buonumore Francesco Rutelli, leader della Margherita, si rivolge a Berlusconi affermando che "il ragazzo è confuso. Prima aveva detto che non partecipava alla campagna elettorale poi ci ha ripensato. Mi augurerei che andasse a concludere le campagne elettorali in tutta Italia perché sono ormai tre anni che tutte quelle chiuse dai comizi di Berlusconi vedono regolarmente la vittoria del centrosinistra". E Berlusconi parlerà a Roma per sostenere Storace. Speriamo mantenga il ritmo.