Sonno infantile e sonno adulto
Non ci sono differenze significative fra i rispettivi meccanismi neurali
Il sonno è assolutamente essenziale per il benessere di un individuo. Eppure la sua funzione precisa è tutt'altro che chiara. Circa quarant'anni fa, i ricercatori Howard Roffwang e William Dement scoprirono che i neonati trascorrono molto più tempo in fase REM - la fase maggiormente associata ai sogni - rispetto agli adulti, e dunque ipotizzarono che il sonno REM svolgesse un ruolo nello sviluppo del sistema nervoso centrale. Questa ipotesi si basa però su una differenza significativa fra i meccanismi neurali del sonno infantile e quelli del sonno degli adulti, che allora i ricercatori non avevano potuto accertare.
In uno studio pubblicato sulla rivista "PLoS Biology", Karl Karlsson, Mark Blumberg e colleghi dell'Università dell’Iowa hanno affrontato le difficoltà tecniche legate allo studio del minuscolo cervello dei neonati per analizzare l'attività neurale associata al sonno infantile. Usando tecniche che vanno dalla registrazione neurale al tracciamento anatomico alle microlesioni, i ricercatori hanno dimostrato che il sonno attivo di topi vecchi di una settimana presenta forti rassomiglianze con le definizioni convenzionali di sonno adulto. Inoltre, i meccanismi neurali alla base del sonno infantile contengono le componenti primarie del sonno adulto.
I risultati mostrano dunque che lo sviluppo del sonno si basa su componenti elementari già presenti subito dopo la nascita. Se i meccanismi neurali del sonno infantile e di quello adulto fossero interamente differenti, allora il sonno nell'infanzia e nell'età adulta servirebbe a scopi differenti. Lo studio suggerisce invece una continuità di sviluppo fra i due stati.
K.A.E. Karlsson, A.J. Gall, E.J. Mohns, A.M.H. Seelke, M.S. Blumberg, "The neural substrates of infant sleep in rats". PLoS Biology 3(5): e143 (2005).
© 1999 - 2004 Le Scienze S.p.A.
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