giovedì 26 maggio 2005

Fabio Fazio

L'Unità 26 Maggio 2005
FABIO FAZIO: «I politici astensionisti? Ripaghiamoli con la stessa moneta: non votiamoli»
«Una legge cattiva. E cinica»

ROMA «La coscienza è una cosa complicatissima, non si può regolamentare per legge». Fabio Fazio, il popolare conduttore tv, creatore di Che tempo che fa, voterà quattro Sì al referendum sulla procreazione assistita del 12 e 13 giugno.
Non entra nel merito sul caso creato da Porta a Porta che nella puntata di lunedì ha escluso il Comitato referendario. Ma sull’informazione sul piccolo schermo, Fazio non esita a denunciare con forza: «In televisione si dice qualsiasi cosa, con una approssimazione impressionante...». E lancia un appello agli elettori italiani: «Non votate i politici che invitano all’astensione. Ebbene sì, ripaghiamoli con la stessa moneta: è una posizione del tutto inaccettabile la loro, che grida vendetta».
Ci spieghi il perchè dei suoi quattro Sì al referendum.
«È una battaglia che riguarda i diritti. È sull’estensione dei diritti che si misura un Paese. I divieti tendono ad uniformare».
Come i tanti divieti della legge 40?
«Esatto. Non si tiene conto della grande battaglia di civiltà per la cura di una malattia: la sterilità. Vietare per legge il tumulto che è nella coscienza è una cosa inaccettabile. Cattiva».
Mi dia un giudizio sulla legge 40 approvata dal governo di centrodestra lo scorso anno.
«Non è una cattiva legge. È una legge cattiva. Ha molta importanza la collocazione dell’aggettivo».
E perchè è cattiva?
«Tratta in modo cinico la fecondazione assistita, ignorando alcuni aspetti. Ignora i risvolti psicologici di chi desidera un figlio ed è sterile. Ignora i drammi dei bambini che potrebbero nascere malati».
I diritti sono di tutti. Eppure l’informazione sui referendum è scarsa o approssimativa. A cominciare dalla televisione. È dello stesso avviso?
«Si dice che la materia è complessa, che è un problema di coscienza. Quella coscienza, appunto, che è difficilissimo regolamentare per legge. In televisione a volte l’argomento viene manipolato in buona e in cattiva fede. Con un’approssimazione impressionante: viene detto che l’embrione è già un bambino. Anche quelli che vengono trasferiti nell’utero di una donna sono tali. Nessuno conosce la differenza. E a volte si mischia la fecondazione con la clonazione».
Poca chiarezza e inviti all’estensione. Faccia un appello...
«A scuola, nel 1970, ho studiato l’educazione civica. Mi è stato spiegato che l’esercizio del voto è il momento supremo che c’è nella vita di un paese. Insomma, il voto è sacro... Ritengo che la posizione di chi invita la gente a non andare a votare per questo referendum è inaccettabile, grida vendetta. Per cui ribadisco con forza il mio appello: ripaghiamo questi rappresentati politici con la stessa moneta. Non votiamo mai più questi signori».

L'Unità 26 Maggio 2005
LA GRANDE FUGA La ricerca dei centri di fecondazione rivela che se la legge non cambia, diventerà un fenomeno di massa
Fecondazione negata:
triplicati i viaggi all’estero


Il loro numero in un anno è triplicato. Sono gli italiani «fuggiti» all’estero a causa della legge sulla fecondazione assistita. Sono le coppie che escono dai confini nazionali per rivolgersi ai centri stranieri nella speranza di poter concepire un figlio ma anche per eseguire una diagnosi preimpianto o congelare gli embrioni. Un vero e proprio «boom», insomma: sono 3.610 gli italiani a praticare il «turismo procreativo». Le mete più ambite sono, secondo la ricerca condotta dal Cecos Italia, la Svizzera e la Spagna. Seguono nella classifica gli Usa e la Gran Bretagna.
Non solo: è la comunità internazionale degli scienziati a bocciare la legge 40 sulla fecondazione assistita, che sarà sottoposta a referendum il 12 e il 13 giugno. È stato il professor Carlo Flamigni a raccogliere i pareri di ventuno tra i maggiori esperti al mondo, tra cui il pioniere del congelamento degli embrioni Alan Trounson, il presidente della società europea di embriologia Arne Sunde e il padre della genetica preimpianto Lord Winston. Il quale ha preso carta e penna per dichiarare: «La legge promulgata dal Parlamento italiano ha connotazioni di crudeltà». Presentato a Roma anche un sondaggio Eurisko sugli italiani e la religiosità: ebbene, la maggioranza dei cattolici nel nostro Paese è favorevole all’eterologa.