La Stampa 6 Maggio 2005
RAGUSA, IL REATO IPOTIZZATO PER DUE CASI È ISTIGAZIONE
Suicidi a 13 anni, indaga la Procura
Il pm di Ragusa Monica Monego ha aperto un’inchiesta sulla morte per suicidio di due alunni della scuola media Quasimodo. Il reato ipotizzato è istigazione al suicidio. L’8 febbraio si suicidò Marco Rubino, 13 anni, che frequentava la terza media. Figlio di un ingegnere elettronico e di madre cinese, Marco non avrebbe sopportato di essere chiamato Il Cinese e di sentirsi discriminato. Il secondo suicidio risale al 15 aprile: Damiano Leggio, 13 anni, figlio di un commerciante di mobili, era alto 1,91 e giocava nell Basket Ragusa. La sera del 7 febbraio era stato protagonista di una vittoria in un torneo regionale giovanile. Anche Damiano si sentiva deriso, per la sua altezza. Sui muri le scritte contro Marco e Damiano sono state cancellate dopo la loro morte. Alcuni anni fa si era suicidato un altro alunno, frequentava la seconda media e apparteneva a una famiglia di contadini: era preso di mira per l’odore di campagna che portava addosso. Tutti e tre i suicidi avevano un ottimo rendimento scolastico. Dalle numerose testimonianze raccolte emerge un filo comune. I tre ragazzini potrebbero essere stati vittime di episodi di bullismo o di nonnismo dei quali sembra ci sia ampia casistica nell’istituto, anche per la presenza di un consistente numero di alunni ripetenti la cui età arriva ai 16 anni. Di recente un bambino ha subito la frattura del setto nasale per un pugno ricevuto da un alunno più grande. La polizia ha chiamato la madre che aveva inizialmente dichiarato che il figlio era caduto. Non era vero: un caso di reticenza che gli inquirenti ritengono segno del clima pesante nella scuola.
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