domenica 12 giugno 2005

PIETRO INGRAO

una segnalazione di Dina Battioni

Liberazione 9.6.05

Intervista al vecchio leader che risponderà quattro sì ai quesiti
Ingrao:«Va difesa la laicità dello Stato»

Senza esitazioni e senza dubbi: quattro sì ai quattro quesiti referendari per affermare, accanto alla laicità dello Stato, alla inviolabile libertà di scelta della donna, il principio scientifico che la vita umana, legittimamente chiamata persona, si realizza alla nascita.

A parlare è Pietro Ingrao e lo fa come sempre con il suo stile cristallino e trasparente che ha contraddistinto la sua lunga militanza politica, ieri nel Pci oggi in Rifondazione comunista.
«Andrò sicuramente a votare - dice Ingrao in una intervista all'agenzia di stampa "Agi" - e voterò, senza esitazioni e dubbi, quattro sì ai quattro quesiti referendari». «La scelta dell'astensione - spiega - è un tirarsi fuori dal confronto e dalla battaglia politica e in certi casi come ora è uno sfuggire alle proprie responsabilità morali e civili prima che politiche. A maggior ragione poi se l'astensione diviene un chiaro strumento per cancellare conquiste civili essenziali: e, in questo caso specialmente, diritti delle donne in difesa della loro piena libertà personale di scelta nell'ambito privato».
Ingrao si sofferma sull'opzione del non voto. «Oggi nel caso italiano la questione diventa ancora più importante in quanto è palesemente in campo il tentativo della Chiesa cattolica di intervenire su principi essenziali di libertà di uno Stato, quale quello italiano, fondato su persone libere nel pensiero e nelle fedi». Una difesa quindi della laicità dello Stato e delle libertà personali.
«Voterò quattro sì - insiste Ingrao - per respingere quegli articoli della legge 40 che negano le libertà di scelta essenzialmente della donna in un campo strettamente privato quale quello della procreazione e aggiungo del rapporto uomo-donna: si tratta dunque di diritti essenziali per la persona moderna». Per cui, «votare sì non significa affatto aprire le porte al caos - prosegue Ingrao - la legge 40 rimane a regolare il regolabile con limiti chiari che non sono messi in discussione dal referendum. Votare sì è una battaglia "non-violenta" di civiltà contro l'oscurantismo religioso e politico che vuole bloccare quella che è stata sempre l'arma vincente del genere umano: la ricerca, la conoscenza, l'esplorazione del non conosciuto». L'uomo della politica guarda alla scienza con molta attenzione e pacatezza. «La potenzialità di vita che c'è nelle cellule staminali, ci dice la scienza, è appunto potenzialità: la vita umana che legittimamente chiamiamo "persona" si realizza alla nascita».
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