Aprileonline 14.6.05
Alvaro Cunhal, è morto il leader comunista tutto d'un pezzo
Si è spento ieri, all'età di 91 anni, lo storico leader del partito comunista portoghese Alvaro Cunhal. Ne ha diffuso la notizia il suo Pcp "con profondo dolore e commozione". Armando Cossutta ha inviato nella mattinata un messaggio di cordoglio in cui ha espresso le sue più sentite condoglianze ricordando Cunhal per «Il suo impegno tenace in difesa degli ideali del comunismo, che ne fanno una figura straordinaria della storia del movimento operaio e popolare del Portogallo e su scala internazionale».
La sua attività all'interno del Pcp è durata dal 1961 al 1992. Alvaro Cunhal è stato un personaggio che ha condizionato con la sua presenza la resistenza alla dittatura di Salazar finita nel 1969 (per questo, ha scontato 11 anni di carcere). Nel 1940, mentre stava per dare la tesi di laurea in giurisprudenza, venne arrestato dalla polizia. Nella sua biografia ci sono anche una evasione e un esilio le cui tappe furono Parigi e Mosca. Rientrò in patria solo dopo la "rivoluzione dei garofari" del 1974, che fece cadere l'ultimo dittatore portoghese Marcelo Caetano.
Negli ultimi anni si era ritirato dall'attività politica, ma scriveva come sempre sotto lo pseudonimo "Manuel Tiango". Le sue posizioni tradizionalmente favorevoli all'Unione sovietica e all'ortodossia comunista erano entrate in crisi nel 1989, data della caduta del Muro di Berlino. Pablo Neruda gli dedicò un suo componimento intitolato "La làmpara marina".
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»