Il Tempo 24.9.03
Manina misteriosa protegge la psiche dei pm
STA ASSUMENDO i contorni di un giallo la vicenda dell’emendamento sul test di attitudine psicologica per uditori e magistrati, presentato nei giorni scorsi dal senatore diessino Elvio Fassone (nella foto) al ddl governativo sull’ordinamento giudiziario, attualmente all’esame della commissione giustizia. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Fassone, infatti, nei giorni scorsi era stata recepita una sua proposta che mutuava dalla Francia il sistema di test attitudinali psicologici periodici obbligatori previsti per i neo magistrati o per i togati di lungo corso. Interpellato dal Velino per avere maggiori particolari, Fassone si è però accorto, scorrendo il testo del suo emendamento, che il riferimento all’equilibrio psicologico del magistrato è scomparso. “Immagino”, ha dichiarato, “che qualcuno abbia considerato implicito nel concetto di ‘equilibrio’ del magistrato anche l’aspetto psicologico. Avevo pensato, sulla base delle mie esperienze di diritto comparato, che quanto previsto oltralpe, potesse funzionare anche da noi. Dopo i 31 mesi di tirocinio, infatti, gli uditori vengono sottoposti a una serie di valutazioni tecniche e psicologiche. Nel maxiemendamento mi era sembrato opportuno proporre lo stesso schema per la futura scuola della magistratura. Inoltre, si prevedevano verifiche costanti anche per i magistrati in carriera”. Nemmeno il relatore Luigi Bobbio riesce a risalire alla “manina” che ha estromesso la psicologia dal provvedimento: “Presumo anch’io, come Fassone, che in sede di redazione si sia considerato implicito il riferimento all’equilibrio psicologico ma non saprei dire chi ha corretto il testo”. Il giallo continua...
Da Il Velino
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