La Repubblica 12.12.03
L'Immacolata, il peccato e i misteri della fede
lettera a CORRADO AUGIAS
Gentile Augias, mi occupo di Medioevo, nella cui prima metà venne elaborato il concetto di concepimento immacolato sul quale circolano molte imprecisioni. In teologia i significati di concezione di Maria sono due: attivo e passivo. Nel primo essa, per intervento dello Spirito, concepisce verginalmente Gesù. Nel secondo è essa stessa concepita miracolosamente dai suoi genitori sterili. Non a caso l'evento, presente nel Protovangelo di Giacomo, si diffuse, a partire dall'VIII secolo, come "festa della Concezione di Anna", in Oriente.
L'Occidente ne è tributario: la festa dell'Immacolata appare nel 1060 in Inghilterra per passare poi sul continente. Mentre in Oriente la nozione di macchia originaria trasmessa da Adamo è estranea, questi travaglieranno per secoli i teologi cattolici. Già nell'XI secolo la concezione di Maria dovette essere difesa elaborando la formula della verginità perpetua contro chi la supponeva perduta col parto o con la successiva vita coniugale. Nel XII secolo anche la concezione passiva con immunità dal peccato fu rifiutata addirittura da quel san Bernardo che passa per devotissimo di Maria. La quale, secondo lui, è stata concepita secondo le ordinarie vie della procreazione umana che, sostiene Agostino, è sempre macchiata di concupiscenza.
Sicché non solo Maria avrebbe contratto il peccato originale, ma la Chiesa non può né dichiarare santa né venerare tale concezione di Maria. Ancor più duro il XIII secolo: il privilegio dell'esistenza d'una completa immunità dal peccato originale avrebbe annientato il Cristianesimo nella sua radice, la Redenzione. Questa, infatti, se per una esenzione perdeva l'universalità, perdeva anche ogni necessità. Ometto il seguito ma non la riflessione di quanto, per contrastare l'ignoranza dei cattolici sulla loro dottrina, sia penoso ricorrere a esiguità di dottrina.
Raffaele Iorio, Bari
raffaele_iorio@libero.it
Chi non appartiene a una fede deve accostarsi con discrezione ai suoi misteri, anzi meglio è se si astiene del tutto dal commentarli. Colpisce comunque l'ignoranza di tanti cattolici su un dogma centrale nella loro religione. Sulla base di informazioni raccolte su libri concludo le osservazioni del professor Iorio ricordando che il dogma dell'Immacolata (nel senso di concepita senza peccato originale) venne proclamato da Pio IX l'8 dicembre del 1854. Sono gli anni in cui papa Mastai, dopo la Repubblica romana del '49, accentua i suoi atteggiamenti antiliberali che culmineranno nel celebre documento antimodernista del "Sillabo" (1864). Lì si esclude, per esempio, che il papa possa conciliarsi con progresso, liberalismo, civiltà moderna. Pio IX è anche il papa che convoca il concilio Vaticano I (giugno 1868) che proclamerà il dogma dell'infallibilità pontificia.
Il dogma dell'Immacolata concezione, particolarmente arduo per chiunque non partecipi a quella fede, va quindi inserito in questo periodo del pontificato che porterà papa Mastai a opporsi con tutte le forze e ogni possibile accordo internazionale alla possibilità di perdere il potere temporale. Anche in quel caso gli era sfuggito, nonostante le preveggenti esortazioni di Cavour, quale vantaggio sarebbe stato per lui e i suoi successori limitarsi al solo esercizio spirituale del potere.
le due lettere a Corrado Augias che seguono sono state segnalate da Paolo Izzo
La Repubblica 7.12.03
Immacolata concezione e fecondazione assistita
Silvio Manzati, da Verona
La discussione parlamentare sulla fecondazione mi ha fatto ricordare che domani sarà la festa dell'Immacolata concezione, cioè il concepimento senza macchia, pulito, di Maria. Ma ci sono dei concepimenti sporchi? Il Papa, i cardinali, i vescovi, i preti, le suore, i cattolici in genere considerano sporco il proprio concepimento? Il concepimento attraverso la fecondazione assistita viene considerato sporco alla pari di quello che avviene per mezzo di una normale unione sessuale? L'8 dicembre festeggerò anche la mia Immacolata concezione, perché sono stato concepito in modo non meno pulito di Maria.
La Repubblica 9.12.03
Immacolata concezione la confusione eterologa
Cristina Marolda, da Bruxelles
Desidero rispondere alla lettera del signor Silvio Manzati a proposito di Immacolata concezione e fecondazione assistita. Il lettore purtroppo fa una grande confusione - come ahimè la maggior parte dei cosiddetti "cattolici" che non si curano di studiare il catechismo - tra il dogma sulla verginità della Madonna e quello dell'Immacolata concezione. Quest'ultima, infatti, non riguarda il concepimento di Gesù Cristo - divino, quindi per definizione puro, forse al massimo "eterologo" - bensì il concepimento stesso di Maria, Immacolata, cioè "senza macchia", concepita senza peccato originale perché destinata a ricevere nel suo grembo il figlio di Dio. Quale "atea fervente" come amo definirmi, credo fermamente nello studio delle religioni per poter disquisire in materia a ragion veduta. In un paese ove vige la più grande ignoranza e la totale estraneità alla cultura laica, non deve stupire la passività prona del legislatore di fronte ai dettami della Chiesa, come appunto sta accadendo con la legge sulla fecondazione assistita, tipica di tutti i tempi bui. In ogni caso, la figura di Maria presenta numerosi e interessanti interrogativi filosofici e morali per chiunque volesse dilettarsi di epistemologia mariana.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»