giovedì 5 febbraio 2004

presentato alla Feltrinelli di Firenze
"La Danza del Drago giallo" di Domenico Fargnoli

La Nazione (Firenze) giovedì 5 febbraio 2004 -
L'INIZIATIVA
La danza del drago giallo
Psichiatria come arte


Arte e psichiatria. Un rapporto «inevitabile e necessario». La creatività come espressione di sanità mentale, sconfessando l'idea che siano le nevrosi, i conflitti a produrre l'arte. E poi i processi che portano l'artista alla creazione di immagini nuove, in rapporto non cosciente con altri, uscendo dal solipsismo del proprio studio. Ma al tempo stesso anche la proposizione della psichiatria come arte. Arte di far comparire ciò che prima non c'era nella mente del malato: vitalità, affetti, immagini. Temi cardine della ricerca sulla realtà umana di cui si è parlato alla Feltrinelli di via de' Cerretani, in occasione della presentazione del libro «La danza del drago giallo» dello psichiatra e psicoterapeuta Domenico Fargnoli, pubblicato da Titivillus e di cui l'attrice Daniela Morozzi ha letto alcuni brani. Un volume originale, per molti versi sorprendente, scaturito da una ricerca più che ventennale che lo psichiatra senese ha svolto all'interno della scienza psichiatrica più innovativa, nell'ambito della teoria e dell'analisi collettiva di Massimo Fagioli. Un volume fatto di scritti teorici, testi teatrali e poetici ma anche di immagini delle opere figurative e sculture realizzate da Fargnoli stesso in rapporto con gli artisti dell'associazione culturale Senza Ragione: olii, disegni, incisioni, sculture in vari materiali, dal rame, al ferro, al vetro, che lo scorso ottobre - insieme al lungometraggio «La Danza del Drago giallo» che dà il titolo al libro - sono state al centro di un'interessante mostra installazione alla Limonaia di Villa Strozzi. Una ricerca che già veleggia verso nuovi capitoli, con prossimi momenti espositivi e di dibattito pubblico negli spazi della Provincia di Firenze e nei Magazzini del Sale di Siena.