Corriere della Sera 24.2.04
Lo psichiatra americano Humphry Osmond è morto
di Cesare Medail
Lo psichiatra americano Humphry Osmond è morto a 86 anni nella sua casa di Appleton (Wisconsin). Oggi lo ricorderanno in pochi, soprattutto in Europa; eppure, 50 anni fa Osmond coniò un termine, «psichedelico», che ha segnato più di una generazione e attraversato le culture alternative occidentali. Derivata dal greco «psyché» (anima) e «delôun» (mostrare), la parola indica gli effetti visionari della coscienza dilatata da droghe naturali quali la mescalina o sintetiche quali l’Lsd.
L’importanza culturale, però, di Osmond non sta tanto nei suoi studi prima sulla schizofrenia (notò che dava effetti analoghi a quelli della mescalina) e poi sull’alcolismo (cercò di curarlo con dosi di Lsd), quanto nel fatto che la sua «cavia» fu per qualche tempo Aldous Huxley (1894-1963), con il quale ebbe anche un carteggio rivelatore della cultura che generò le stagioni psichedeliche degli hippy, dei beat , degli stati alterati di coscienza, che ebbero proprio un viatico nei romanzi di Huxley (da Le porte della percezione a Paradiso e inferno).
«Per scandagliare l’inferno o librarsi nei mondi angelici, basta un pizzico di mescalina», scrisse Osmond; e Huxley accettò di fare la cavia, assumendo il fungo e scrivendo: «La maggioranza degli uomini conduce una vita così penosa o così limitata che la smania di trascendere se stessi è un bisogno ineluttabile, forse innato», soprattutto se non si trova più la trascendenza tramite «esercizi spirituali».
Nacque così il rifiuto «psichedelico» della società opulenta, consumista, ipertecnologia e priva di valori, inteso non come fuga del disertore ma come evasione da una prigione: una stagione che si sarebbe esaurita quando, dopo molte catastrofi personali legate all’Lsd, si cominciarono a percorrere altre vie quali la meditazione, lo yoga, i sogni, per cercare le proprie «uscite dal mondo».
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»