una segnalazione di Peppe Cancellieri
La Stampa 24 Febbraio 2004
A ROMA IL CONGRESSO DELLA SOCIETÀ DI PSICOPATOLOGIA
«I segreti di killer e kamikaze»
Studiosi da tutto il mondo per «capire» la violenza
di Daniela Daniele
ROMA. Psichiatri italiani e stranieri si confronteranno, a partire da oggi e per cinque giorni, nel IX congresso della Società italiana di psicopatologia che si tiene nella capitale. «Tra le discipline mediche - osserva Paolo Pancheri, presidente del convegno -, la psichiatria è quella che, più di ogni altra, rappresenta l’area di confine tra il somatico e il sociale, tra il biologico e lo psichico, tra il molecolare e l’interpersonale». Il congresso darà uno spazio rilevante al tema dei rapporti mente-cervello. «I tempi sono maturi - spiegano gli organizzatori - per una “clinica del cervello” dove i confini tra “organico” e “psichico” sono andati sfumando sempre di più, fino a perdere il loro significato». E proprio il rapporto tra struttura cerebrale e correlati intrapsichici è uno degli argomenti di maggior interesse del congresso, soprattutto alla luce dei più recenti dati della ricerca.
Altro tema, purtroppo di sempre maggiore attualità: la violenza. Lo psichiatra è sempre più spesso chiamato a valutare quando comportamenti aggressivi e antisociali debbano essere oggetto di attenzione clinica e si debbano, quindi, ricondurre a psicopatologie. Diverse le relazioni al riguardo. Tra le altre: «Il crimine violento è un disturbo psicopatologico?»; «Il Kamikaze: la follia della normalità»; «Aggressività e ricoveri psichiatrici».
Argomento di grande importanza per comprendere lo sviluppo di certe patologie della psiche è il rapporto tra il disagio psicologico infantile e quello dell’adulto. Fino a poco tempo fa, la psichiatria dell’adulto e quella del bambino hanno operato in compartimenti nettamente separati. Quadri clinici ed esordio in età evolutiva, però, sono di comune riscontro in psichiatria generale e si è visto che la matrice di molti disturbi dell’adulto si ritrova in problemi che hanno avuto il loro inizio nell’età infantile. Verranno anche trattati temi che muovono a emozioni forti, come la morte. Per esempio, il rapporto tra medico e paziente nelle situazioni di fine della vita. O l’eutanasia. Esperti dalla Svizzera e dall’Olanda parleranno dell’esperienza nei loro Paesi.
Cinema e psichiatria, un binomio che è ormai parte della tradizione dei congressi Sopsi. Anche quest’anno, verrà dato ampio spazio all’argomento, mostrando come il cinema sia diventato lo strumento più efficace e potente nella discussione interattiva di casi clinici, nella conoscenza della realtà della psichiatria e nello studio di particolari caratteristiche del funzionamento mentale. «La richiesta di aiuto psicoterapeutico - continua il professor Pancheri - è andata aumentando in ampi strati della popolazione e i farmaci di interesse psichiatrico hanno sempre più un’ampia diffusione, favorita dalla loro sempre maggiore tollerabilità ed efficacia».
In pieno sviluppo anche la ricerca in questo campo che, attualmente, «occupa una posizione di leadership» tra le discipline mediche. «L’importanza della psichiatria nel modo di sentire collettivo - conclude il presidente del congresso - è riflessa dallo spazio crescente dato dai mass media ai problemi psichiatrici che interessano ampie aree della popolazione; anche le leggi che interessano l’assistenza psichiatrica hanno risonanza nazionale».
Yahoo Notizie Martedì 24 Febbraio 2004, 12:09
PSICHIATRIA: DEPRESSO 1 ITALIANO SU 5, SINTOMO E' DOLORE FISICO
(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Un dolore fisico che le analisi non riescono a spiegare, dal mal di testa al mal di stomaco. E' il volto nuovo con il quale si rivela la depressione: una patologia in crescita che colpisce un italiano su cinque, in particolare sempre piu' donne e giovani, mentre aumenta in modo preoccupante, sfiorando di otto anni, il lasso di tempo tra l'insorgere del disturbo e il ricorso alle cure.
A lanciare l'allarme sono stati oggi vari psichiatri ed esperti riuniti a Roma per il nono congresso della Società italiana di psicopatologia.
La depressione dunque, hanno affermato gli psichiatri, parla anche con il corpo e il dolore fisico. Da qui l'invito al medico di base a sospettare uno stato depressivo in quei soggetti che denunciano dolori fisici che non trovano una spiegazione nonostante svariate indagini. Ma qual e' la causa del dolore fisico nel soggetto depresso? Gli psichiatri Giovanni Biggio dell'Universita' di Cagliari, Mauro Mauri dell'Universita' di Pisa, Enrico Smeraldi dell'Universita' Vita e Salute di Milano e Riccardo Torta dell'Universita' di Torino hanno spiegato oggi che in questo tipo di soggetti si verifica un calo di due neurotrasmettitori, la noradrenalina e la serotonina, che rivestono un ruolo anche nel controllo del dolore. Riducendosi dunque la loro azione, nel soggetto depresso si amplifica la sensibilita' al dolore fisico. Per questo, hanno sottolineato gli esperti, preziosa e' l'azione della molecola Venlafaxina che ha la proprieta' di andare ad agire contemporaneamente proprio sui due neurotrasmettitori e curando la depressione combatte ed elimina anche il dolore fisico ad essa associato.
In Italia, avvertono gli psichiatri, la depressione e' dunque in aumento e i numeri lo dimostrano: ne soffrono in media 17 italiani su 100 ed ogni anno si verificano 250 casi in piu' ogni 10 mila abitanti. Un italiano su cinque, pero', ha gia' pagato o paga sulla propria pelle il peso della malattia. Ed ancora: due donne ogni uomo soffrono di depressione. Ma c'e' un altro dato che preoccupa gli esperti: il tempo che intercorre fra l'insorgenza della depressione e il ricorso alle cure, che puo' raggiungere anche gli otto anni e nel caso della psicosi i dodici anni. Un ultimo dato: tra quanti soffrono di depressione, la meta' non ha avuto diagnosi, mentre la meta' dei pazienti che pur hanno ricevuto una diagnosi non riceve cure adeguate. (ANSA).
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»