venerdì 13 febbraio 2004

Repubblica sul trionfo di "Buongiorno, notte" in Francia

Repubblica 13.2.04
IL CASO
A Parigi "Buongiorno, notte" riempie le sale: nei titoli le date del caso Moro. Critica entusiasta
La Francia applaude Bellocchio e riflette sugli anni di piombo
di LAURA PUTTI


PARIGI - La stampa francese si è scatenata su Buongiorno, notte. Il film di Bellocchio - a oggi quasi sedicimila spettatori nei dieci cinema parigini nei quali da mercoledì scorso è proiettato - è qui particolarmente sentito: il suo autore è oggetto di devozione (nessuno dimentica Lou Castel nei «Pugni in tasca», e «L´ora di religione» è rientrato nel discusso tema della «laicité») e la Francia di Mitterrand ha dato asilo a non pochi protagonisti degli anni di piombo, da Scalzone a Toni Negri. Il dibattito sulle vicende italiane di quegli anni l´aveva iniziato mesi fa «La meglio gioventù», anch´esso approdato (in due parti, come da noi) nei cinema di Parigi tradizionalmente riservati ai film di grande qualità. Senza contare che Maya Sansa, attrice sia per Giordana che per Bellocchio, si è trasferita a Parigi e verrà presto «adottata» dal cinema francese. Ma da qualche tempo per i critici (e il pubblico) d´Oltralpe non esiste più soltanto Nanni Moretti. Un nuovo caso: nonostante il napoletano stretto, a Tornando a casa sembra stia toccando la stessa fortuna di «Respiro» di Emanuele Crialese, che l´imprevisto successo francese rilanciò in patria. Le tre piccole sale parigine che ancora proiettano il bel film di Vincenzo Marra (critiche entusiaste su Le Monde, Liberation e sui Cahiers) vedono il pubblico aumentare. E anche «L´imbalsamatore» di Matteo Garrone resiste in ben due sale.
Sin dalla sua uscita, Buongiorno, notte riempie le pagine dei giornali francesi. Domenica scorsa su Le Monde il film ha offerto lo spunto per un´inchiesta dal titolo «L´Italia di fronte agli anni di piombo»: nella sezione dedicata ai commenti, Marie-Claude Decamps fa parlare Bellocchio, ma anche Renzo Martinelli (regista di «Piazza delle Cinque Lune», altro film sul caso Moro), il fondatore delle Br Enrico Franceschini, Francesco Cossiga, Rossana Rossanda e Giovanni Moro. E l´articolo di Le Monde segue a ruota una lucida analisi di Marc Semo (già corrispondente a Roma ed esperto di politica italiana) sugli anni di piombo comparsa su Liberation il 4 febbraio, giorno dell´uscita del film. Parlando degli altri film sul rapimento di Moro (quello di Martinelli e «Il caso Moro» di Giuseppe Ferrara, 1986), Semo scrive: «La tesi del complotto (Stasi, Cia e Mossad secondo Martinelli e Ferrara, ndr) è un punto di vista più facile da accettare per un´opinione pubblica che mai ha potuto ammettere che uno dei più grandi politici del dopoguerra abbia perso la vita a causa di giovani fanatici o dell´intransigenza di uno Stato italiano impotente e di partiti destabilizzati».
Il lancio di Buongiorno, notte è stato in Francia assai mirato. Marco Bellocchio ha concesso interviste (sulla politica italiana, ma anche molto personali) a giornali di non altissima tiratura, ma che fanno opinione come il settimanale "Les Inrockuptibles". E, per il pubblico francese non familiare con le vicende italiane, un breve distico nei titoli di coda del film ricorda le date del rapimento e dell´assassinio di Aldo Moro.