ricevuto da P. Cancellieri
IL GOLFO, Quotidiano di Ischia e Procida 14-4-2004
Annunciato all'Hotel della Regina Isabella la seconda edizione del "Festival
Ischia Global 2004": il cinema cinese alla conquista dell'estate ischitana
di Gianluca Castagna
Il cinema inteso nella sua globalità. Una forma d'arte che riassume - abbracciandole - altre forme d'arte. Pensare ai festival come ad un nuovo modello di sviluppo che ne rivaluti la funzione di luoghi di ricerca strategica nell'interesse di tutti settori dell'audiovisivo. Scoprire cinematografie lontane, non solo geograficamente, ma anche culturalmente; rendere possibile la sinergia tra mercati lontanissimi eppure inevitabilmente destinati a incontrarsi - ma non annullarsi - in quel dato di fatto che è il "villaggio globale". Non è tutto. Rilanciare lo spettacolo cinematografico nei mesi più difficili per l'industria, valorizzare le risorse attualmente disponibili, riportare Lacco Ameno e l'intera isola d'Ischia al suo passato legato al grande cinema internazionale. Dopo il successo della prima edizione, L'Ischia Global Film e Music Fest cerca a mente fredda di consolidare il suo format, di rendere più definiti i contorni di un'idea, di trovare, in altre parole, la sua identità. Che poi è la cosa di cui, più di ogni altra, ha bisogno un festival. L'impresa, inutile negarlo, è ardua. Mentre continua a crescere in tutto il mondo il numero delle manifestazioni culturali, si fa strada e si percepisce - negli addetti ai lavori - una diffusa sensazione di disagio, forse perfino di irritante disorientamento. Qualcosa che assomiglia al sospetto dell'inutilità dei festival. Con che spirito, dunque, l'Accademia Internazionale Arte Ischia si appresta a varare, dall'11 al 16 luglio prossimi, la seconda edizione dell'Ischia Global Film e Music Fest? Se ne è discusso lunedì scorso all'Hotel della Regina Isabella, dove Giancarlo Carriero, presidente dell'Accademia e "patron" dell'albergo più prestigioso dell'isola d'Ischia, ha anticipato alcune tra le novità della prossima kermesse estiva. "Il clima di entusiasmo registrato l'anno passato è un segnale di fiducia e di grande ottimismo verso quello che non temo di definire come un "piccolo miracolo". Abbiamo lavorato bene" precisa Carriero, "e quest'anno ci impegneremo ancora di più per consolidare i successi raggiunti". Oltre all' evento-vetrina, all' "effimero-fatto-bene" (che è pure materia prima di cui ogni festival si nutre), urge trovare argomenti, contenuti e idee che possano interessare, appassionare e coinvolgere. In altre parole, "sostanza" che possa vincere e convincere. E quest'anno il Festival, come anticipato sulle pagine di questo giornale da Pascal Vicedomini (direttore artistico della manifestazione), parlerà cinese. L'Ischia Global 2004 apre dunque un'importante finestra produttiva sulla Cina, un paese per certi versi ancora misterioso ma destinato a diventare l'Interlocutore Numero Uno per l'altro Grande Soggetto della comunità internazionale, e cioè gli Stati Uniti. "In questo periodo tutti parlano della Cina" sostiene Carriero, "e io stesso ricordo che l'Avvocato Gianni Agnelli, ospite abituale del Regina Isabella, mi diceva che se avesse avuto vent'anni oggi, sarebbe andato a studiare in Cina per capire quale direzione avrebbe preso il nostro futuro ". Dopo il fenomeno Bollywood, è la volta perciò della cinematografia e della cultura cinese. Assieme alla professoressa Annamaria Palermo e agli amici dell'Istituto Orientale di Napoli verranno approfonditi gli aspetti più rilevanti di una civiltà ancora sconosciuta al vasto pubblico occidentale. Al Museo Angelo Rizzoli, ad esempio, verrà allestita una mostra per ricordare lo studioso Mario Ricci, che della Cina fece la sua ragione di vita. "Trasformeremo Villa Arbusto in una piccola Chinatown" aggiunge il manager campano, "anche grazie alle ambientazioni e ai costumi estratti da una produzione multimediale che la Rai e il produttore Mario Cotone stanno preparando sull'opera del padre gesuita nel paese della grande muraglia". Della Cina ha parlato anche Dong Mei, giovanissima attrice ormai trapiantata nel nostro paese da anni e madrina della manifestazione, ma soprattutto Mauritz de Hadeln, "creatore" del Festival di Berlino e direttore dell'ultima Mostra d'arte cinematografica di Venezia. Hadeln ha ricordato l'affermazione del regista Zang Yimou e dell'attrice Gong Li proprio nella capitale tedesca, e si è soffermato sulla grande ricchezza e complessità di un cinema che ha ancora molto da dire (basti pensare che il cinema di Hong Kong è completamente diverso da quello "taiwanese", quello continentale è diverso da quello dei "transfughi di lusso" in America - gente come Wayne Wang, Joan Chen, John Woo e soprattutto Ang Lee, il regista de "La tigre e il dragone"). Il giornalista Tonino Pinto ha invece anticipato che a Ischia verrà festeggiato Jack Valenti, presidente della Motion pictures (l'associazione degli industriali cinematografici statunitensi) e testimone di quarant'anni di cinema e cultura americana. Nel corso della prima presentazione del Festival (che verrà presentato più compiutamente alla stampa il prossimo 22 aprile a Roma) sono intervenuti anche Ricky Tognazzi e Simona Izzo, i quali in mattinata avevano consegnato l'Ischia Music Award al cantautore pugliese Bungaro per la canzone "Occhi belli", tratta dalla colonna sonora del film "Io no". Sarà capace l'isola d'Ischia di accogliere e sostenere adeguatamente una manifestazione così ambiziosa? Sapranno gli operatori (pubblici e privati) coglierne l'importanza e valutarne appieno il grosso potenziale pubblicitario? Al di là dell'enorme sforzo economico profuso dalla famiglia Carriero, al di là dei vaticini e delle belle parole, delle disponibilità intermittenti e delle dichiarazioni d'intenti, basterebbe, tanto per cominciare, che l'Ischia Global Fest trovasse interlocutori isolani disposti a crederci per davvero. Laddove è la miopia a regnar sovrana, sarebbe già un miracolo.
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