martedì 20 aprile 2004

di questi tempi
patetici tentativi di riabilitazione della figura del Padre

Repubblica 20.4.04
UN VOLUME DI TESTIMONIANZE SMENTISCE LA SUA TRUCE IMMAGINE
QUANTE BUGIE SUL PADRE DI KAFKA
di ANDREA TARQUINI


BERLINO. Franz Kafka tramandò un´immagine unilaterale e tendenziosa di suo padre. Ne esagerò la severità, la durezza, i lati negativi. Lo dipinse come un capofamiglia autoritario e senza cuore, causa della sua infelicità. Hermann Kafka invece non era poi così cattivo. Era un borghese tranquillo, capace di slanci generosi. Il nuovo, inedito scorcio su Kafka senior ci viene da una testimonianza sulla famiglia dello scrittore, opera di un ex apprendista nel negozio che il padre del grande scrittore gestiva a Praga.
L´autore della testimonianza si chiamava Frantisek Basik. Il suo resoconto correda la nuova edizione delle lettere al padre di Franz Kafka, pubblicato da Wagenbach. Tutto cominciò in una bella mattina di settembre del 1892, quando due signore si presentarono nella bottega di Kafka senior. Una delle due, Frau Munk, proprietaria di un ufficio di collocamento, era accompagnata da un ragazzo mingherlino, che presentò a Hermann Kafka proponendoglielo come apprendista. «Ma è così piccolo, sparirà dietro il bancone», rispose Kafka senior. «Ha solo 14 anni, crescerà, non ne sarà deluso», replicò Frau Munk. E Kafka senior ridendo bonario assunse Frantisek seduta stante.
«Il signor Kafka era severo, ma sapeva anche mostrarsi generoso con noi dipendenti», scrisse l´allora apprendista. La cui testimonianza è giudicata tanto più attendibile perché scritta prima che Franz pubblicasse le sue durissime lettere al padre. «Era un uomo calmo, gioviale. Non alzava la voce, e - cosa allora rarissima - non picchiava mai né i figli né noi apprendisti. A Franz pagò la migliore istruzione. E al termine degli studi gli regalò un costoso viaggio d´istruzione».
Hermann Kafka e sua moglie Julie quasi cominciarono a voler bene a Frantisek. Gli concessero un aumento di stipendio. E in cambio di piccoli premi lo convinsero ad aiutare ogni giorno Franz allora undicenne nel difficile studio della lingua cèca. Giunsero persino a invitarlo in vacanza. La speranza di Kafka senior, afferma Volker Weidermann sulla Frankfurter Allgemeine, era che l´amicizia di Frantisek facesse uscire Franz dal suo isolamento introverso. Il sodalizio finì quando Frantisek spiegò a Franz, quindicenne, che sposarsi e far figli era un momento centrale della vita. Hermann e sua moglie Julie non gradirono questo timido e non richiesto accenno all´educazione sessuale. La carriera di apprendista di Frantisek al negozio dei Kafka finì d´improvviso, ma senza drammi né sfuriate.

Libertà 20.4.04
«Padri, dovete riprendere il potere»
Famoso pediatra avverte: madri troppo forti un pericolo per i figli
di Tullio Giannotti


Parigi - Le mamme hanno ormai tutto il potere in famiglia, gli uomini hanno perduto il loro vero ruolo e a soffrire di tutto questo sono i bambini, che non hanno più i punti di riferimento ideali. Preoccupato per i sempre più numerosi disturbi psichici dell'infanzia, Aldo Naouri, un pediatra caposcuola in Francia, pubblica un libro che fa subito discutere.
In ognuno dei 10 libri che in poco meno di 40 anni di carriera ha pubblicato, Aldo Naouri, punto di riferimento per tanti genitori francesi, ha lanciato almeno un sasso nello stagno. Stavolta il suo è un macigno, perchè inverte la tendenza degli ultimi decenni e lo espone al rischio di farsi sbranare dalle femministe. “Les Peres et les meres”, i padri e le madri, si intitola l'opera provocatoria che incita i genitori a non confondere più i ruoli. Va bene che lui lavi i piatti, ma poi deve essere uomo, capo, maschio, una figura completamente diversa da quella della donna. La situazione ideale, per Naouri, è che il bambino «scorga da sopra la spalla della mamma, un uomo. E che quest'uomo interessi terribilmente a sua madre». «Le madri sono potentissime oggi - spiega Naouri - la malattia più grave che possa colpire un essere umano, soprattutto maschio, è di essere straboccante di una madre del genere».
«Madri - lancia poi un appello - voi vi mettete al servizio dei vostri bambini, ma vi assicuro che in questo modo non rendete loro un buon servizio». In pratica, il pediatra e psicologo dell'infanzia ritiene che la tendenza della madre sia quella di controllare il figlio sempre di più, di farlo sentire al centro di ogni interesse della famiglia, in un ideale e insano proseguimento dell'allattamento: «Se stai attaccato a me hai la vita, se ti stacchi c'è la morte» è il messaggio subliminale che passa attraverso le moderni madri che tanto si preoccupano del benessere dei figli.
E i padri moderni, democratici, liberali? «Deve riprendersi il suo ruolo. Deve essere un individuo che si interpone fra la madre e il bambino. Non combatto lo strapotere delle madri - spiega - al contrario lo celebro. Ma a una condizione: che i padri non smettano di ricordare a queste madri che sono delle donne». Ricolmo di attenzioni il bambino cresce ignaro della realtà e dipendente dal piacere - spiega Naouri - «Sarà sempre tentato di prendere la strada più facile, mancherà di ambizione e di dinamismo». In sostanza, la madre deve avere a cuore il figlio ma deve soprattutto essere la donna del suo uomo. E il padre, consiglia Naouri, per il benessere del figlio può fare soprattutto una cosa: «Fare in modo che la madre dei suoi bambini sia per tutta la vita innamorata di lui». Fin dai primi mesi di vita, il consiglio è di allattare o dare pasti a ore fisse, così che insieme alla sazietà il piccolo sperimenti la frustrazione: «Così non avremo più bambini-tiranno o abominevoli adolescenti che non hanno risolto fin dall'infanzia un problema, quello che si possono vivere dei momenti senza piacere e non per questo si muore».