sabato 9 ottobre 2004

BergamoScienza
la relazione introduttiva di Rita Levi Montalcini

Corriere della Sera 9.10.04
LA RELAZIONE
Cadute le barriere tra scienziati, così la ricerca è cresciuta
di Rita Levi Montalcini

Ai miei tempi, quasi un secolo fa - tutti sanno che la mia età è 95 anni -, ero l’unica donna. Oggi, fortunatamente, non sono io la sola a portare la bandiera, ma sono migliaia le giovani donne che finalmente hanno dato prova delle loro altissime capacità in tutti i settori scientifici. Un altro elemento favorevole di questi anni è stata la caduta delle barriere tra i vari settori scientifici. Non si hanno più soltanto studi sul sistema nervoso da parte di chi ne ha avuto per decenni il monopolio: anatomi fisiologi, psicologi, ma tutti, che vengano da qualunque campo - dalla medicina, immunologia e altri settori del campo medico - medici informatici e fisici e matematici hanno fatto il loro ingresso, portando eccezionali contributi nello studio di quello stupendo sistema che è il sistema nervoso (...).
Ricorderò il contributo che sta dando lo studio delle cellule staminali. Vorrei ricordare quanto i dottori hanno recentemente apportato con nuovi studi che dimostrano la possibilità da parte delle cellule staminali di dare enormi contributi. A questo proposito desidero dire che io sono stata male interpretata: è stato scritto che io ero contro l’uso delle cellule staminali embrionali. Mai detto questo, io sono a favore dell’uso delle cellule staminali di embrioni prodotti in eccesso che debbano essere eliminati. Sono contro l’idea di produrre embrioni ai fini di utilizzare le cellule staminali. Cioè: è giusto utilizzare cellule staminali di embrioni disgraziatamente destinati comunque a essere eliminati, non è corretto creare embrioni per le cellule staminali (...).
Oggi gli sviluppi sono di tale entità da dare ai giovani l’idea di quanto la scienza sia importante: scienza ed etica, scienza e società. Oggi la scienza è di enorme valore. Purtroppo momenti difficili dal punto di vista finanziario hanno scoraggiato la gioventù a dedicarsi allo studio scientifico: ma non c’è cosa migliore che amare la ricerca, che dedicarsi alla ricerca. Io penso che sia essenziale che i giovani si rendano conto, e BergamoScienza lo dimostrerà, di quanto importante sia la scienza (...). Se non ci si dedica alla scienza non si può mai progredire e trovare rimedi ai tragici pericoli che minacciano l’intera umanità oggi più che in passato.
Io spero che in questa splendida manifestazione, che si concluderà il 17 ottobre, continui a portare a conoscenza dei giovani quanto la scienza può e deve dare, oggi e in futuro, e che questa splendida iniziativa continui negli anni prossimi. BergamoScienza deve venire a conoscenza di tutti, non soltanto di noi italiani, ma di tutti gli stati europei e non (...). Io ritengo che sia di estrema importanza in un momento difficile come questo dare ai giovani il senso di quanto è importante investire in campo scientifico, senza di ciò non potremmo far fronte agli enormi problemi che minacciano spesso di sofferenze la nostra specie.