venerdì 15 ottobre 2004

festival di storia

Repubblica 15.10.04
Due rassegne sul '900
Se la storia diventa un festival
SIMONETTA FIORI

C'è un paradosso nel proliferare di festival di storia proprio nel momento di maggior inquietudine per lo storico della contemporaneità. Una difficoltà in cui versa la stessa disciplina, che vede polverizzarsi le sue antiche roccheforti accademiche. Messa ai margini anche da un immaginario giovanile appiattito sul presente, la storia riaffiora nei media, in una nutrita produzione saggistica e nel fervore dei convegni. Due gli appuntamenti ravvicinati. Il primo comincia oggi a Grottaferrata, su iniziativa di un comitato scientifico che annovera Giuliano Procacci, Giovanni Sabbatucci, Roberto Gualtieri, Agostino Giovagnoli e Federico Romero (Varchi. Festival della storia in-contemporanea). La seconda rassegna s´apre mercoledì a Roma, a cura di Mirella Serri, ed è dedicata a un tema tragicamente attuale come la guerra (Novant´anni di guerre dagli spari di Sarajevo alla guerra santa): se però nelle passate edizioni era un salone del libro storico, quest´anno si limiterà ai dibattiti, rinunciando alle caratteristiche di fiera dell´editoria.
Due festival che fatalmente vertono su temi analoghi, dai conflitti mondiali ai totalitarismi del Novecento, dalle guerre civili in Europa ai dilemmi contemporanei legati all´Islam. Argomenti in parte dettati dall´attualità, oppure nodi irrisolti del più recente passato (la strategia della tensione o l´affaire Moro), o temi più lontani ora alimentati da un più facile accesso alle fonti documentarie: è il caso ? nel festival romano ? dello spionaggio sotto il fascismo, studiato da Mauro Canali e da Mimmo Franzinelli, o dei campi di Stalin, su cui stanno per uscire nelle edizioni di Bruno Mondadori lo straordinario lavoro del fotografo polacco Tomasz Kinzy, Gulag, e il volume curato da Gabriele Nissim Storie di uomini giusti nel Gulag. Ma anche terreni su cui s´esercita un uso pubblico della storia sempre più spericolato, fino a tradursi in quella che Giovanni De Luna - nella nuova edizione di La passione e la ragione (Bruno Mondadori) - definisce "la liberalizzazione selvaggia del mercato della memoria". Tra i periodi storici più esposti è il ventennio nero. Sulle sue innumerevoli letture si sofferma Emilio Gentile nel recente libretto Il fascismo in tre capitoli (Laterza), che sarà presentato a Grottaferrata. La questione del fascismo, come quella del comunismo e del totalitarismo, non è solo argomento storiografico, come può esserlo il feudalesimo. «E quando l´interpretazione di un fenomeno storico coinvolge il significato dell´esistenza, i problemi sono più numerosi delle risposte degli storici».
Rimane il paradosso dell´esplosione mediatica d´una disciplina minacciata da più parti. I festival potrebbero servire proprio a questo: a mediare tra la complessità del discorso storico e il senso comune appiattito sugli stereotipi delle vulgate.