martedì 7 dicembre 2004

in Spagna, contro Zapatero
il livore scomposto dei cattolici

Liberazione 7.12.04
Nel link della Conferenza Episcopale Spagnola fotomontaggi e insulti sessisti
Porno anti-Zapatero nel sito dei vescovi
di Laura Eduati

Una galleria di foto a colori, fotomontaggi che uniscono i visi delle otto ministre di Zapatero con altrettanti corpi di modelle del porno in pose esplicite. Semplice satira politica ai danni del governo socialista? Potrebbe esserlo, se non fosse che il sito su cui appaiono è legato alla Cope, la radio della Conferenza Episcopale Spagnola, presso la quale la direttrice generale degli Affari religiosi del governo, Mercedes Rico Gordoy, ha inviato una lettera di lamentele, dove chiede il ritiro «del fotomontaggio sessista e infamante per i membri del governo, un attentato ai valori costituzionali che senza dubbio condividiamo». Una satira di cattivo gusto, sottolinea Gordoy, che non può prodursi con la copertura implicita dei vescovi spagnoli.
L'incidente non fa altro che accrescere la tensione tra la gerarchia ecclesiastica iberica e l'esecutivo di Zapatero, colpevole, secondo il clero, di stravolgere la società attraverso riforme che mirano alla completa laicizzazione della Spagna: l'estensione della possibilità di aborto, il divorzio rapido, il matrimonio delle coppie omosessuali. La controffensiva vescovile vera e propria è iniziata un mese fa: il clero ha chiamato i fedeli a mobilitarsi contro il progetto di legge sull'eutanasia, nel cantiere dell'esecutivo socialista. Da quel giorno, migliaia di foglietti invitano a protestare e a sensibilizzare la società affinché non venga approvata la misura.
La scoperta del materiale satirico da parte della stampa nazionale è avvenuta domenica: eppure ieri, nel sito www. gruporisa. com (il nome fa il verso al Grupo Prisa, l'impero editoriale che ha in mano El Paìs, il quotidiano tradizionalmente affine al Psoe, ndr), era ancora possibile cliccare sulle foto incriminate. Oltre alle ministre che maliziosamente si offrono allo sguardo del navigatore, è possibile vedere un fotomontaggio in cui uno Zapatero dal corpo statuario si masturba pensando a bin Laden o al leader di Izquierda Unida (e alleato di governo) Gaspar Llamazares. Nell'arsenale umoristico anti-Zp è incluso inoltre un test di intelligenza per convincere gli elettori socialisti a cambiare idea. Humour a parte, colpiscono le feroci parodie di manifesti elettorali del Psoe. In uno di questi, accanto ad un treno in corsa, appare lo slogan: «Zp express: giusto in tempo!», un infelice riferimento all'attentato di Atocha dell'11 marzo: per gli avversari dei socialisti, la vittoria di Zapatero è il prodotto di quelle bombe. In un'altra sequenza, il volto sorridente del primo ministro viene associato a improbabili Casa Spagnola del Massaggio e al Club della professione più antica del mondo. Lo slogan qui è: «Questo disgraziato non è nostro figlio!». Come dire: anche le prostitute lo rinnegherebbero. Sotto accusa anche il ritiro delle truppe dall'Iraq. In un videogioco stilizzato, tanti Zapatero corrono nudi in un deserto dove troneggia una gigantografia di Saddam Hussein. Li rincorre una freccetta che spiega: «Questo è il vigliacco». Di fronte, un mirino mobile. Con un semplice clic del mouse, parte una palla di sabbia. Obiettivo: disintegrare Zapatero. Sotto, la didascalia esplicativa: «Abbattiamo il vigliacco che ci fece fare la figura da repubblica delle banane».
Insomma, una galleria satirica politicamente molto scorretta. Su questo punto, la lettera del governo ai vescovi sottolinea come non ci sia alcuna intenzione di limitare la libertà di espressione nei mezzi d'informazione, ma la volontà di correggere l'uso del corpo femminile come mezzo, economicissimo a livello intellettuale, di colpire la politica. Gli ideatori della pagina web non spiegano, infatti, come mai siano state unicamente le donne del presidente a finire in una sorta di book pornografico. Soprattutto, la satira non colpisce Zapatero sulle riforme che hanno messo in allarme i vescovi. «Quelle immagini offendono la buona coscienza morale e civica dei cattolici», scrive il governo. Per la chiesa spagnola, un vero e proprio autogol.

il manifesto 7.12.04
Foto «oscene», il governo protesta coi vescovi

La guerra che il Partido popular di Aznar e la gerarchia cattolica hanno dichiarato al primo ministro socialista José Luis Rodriguez Zapatero e al suo governo non guarda tantro per il sottile. Lunedì il governo, per la penna della direttrice generale per gli affari religiosi Mercedes Rico, ha inviato una secca lettera ufficiale di protesta al segretario e portavoce della Conferenza episcopale spagnola, mons. Juan Antonio Martinez Camino, per lamentare il contenuto «osceno e vessatorio» di un web in cui, tramite un fotomontaggio, i volti delle 8 ministre del governo compaiono sopra corpi nudi di donne in attitudini pronografiche, di quelle che si trovano in rete (oltre a una serie di altro fotomontaggio insultanti rispetto a Zapatero). Il fatto è che il web in questione è opera di un Grupo Risa che è vincolato alla Cope, l'emittente radio di cui l'episcopato è il maggior azionista. Ieri la storia si è arricchita di nuovi elementi: la pagina web in questione risulta essere stata registrata pochi giorni dopo la vittoria socialista del 14 marzo e fra i firmatari ci sono almeno un paio di giovani del Pp, militanti di «nuevas generaciones».