L'Eco di Bergamo 17.12.04
Rosa Luxemburg, storia e leggenda
Convegno dedicato alla rivoluzionaria.
Bertinotti: il capitalismo è totalizzante
di Gianluigi Ravasio
Ricostruire e rileggere il pensiero e l'azione di Rosa Luxemburg per ritrovarne gli elementi di attualità e approfondire il valore delle sue idee in campo economico: ha preso il via ieri il convegno internazionale organizzato dal Dipartimento di Scienze economiche dell'Università di Bergamo sul pensiero di Rosa Luxemburg, polacca di famiglia ebraica, nata nel 1870; nel 1898 a Berlino aderì all'ala marxista antirevisionista del partito socialdemocratico, nel dicembre del 1918 contribuì a fondare il partito comunista tedesco; venne uccisa nel gennaio del 1919 dopo essere stata arrestata a seguito della rivolta spartachista berlinese.
I lavori di ieri si sono aperti con gli interventi di Riccardo Bellofiore, organizzatore del convegno, e di Paul Zarembka (Università di Buffalo, Usa); nel pomeriggio Edoarda Masi (Istituto orientale di Napoli) e Maria Grazia Meriggi (Università di Bergamo) hanno tratteggiato la figura di «Rosa Luxemburg: la donna, la rivoluzionaria». «Rosa Luxemburg - ha sottolineato Riccardo Bellofiore, illustrando le finalità del convegno in programma sino a domani - è stata oggetto di facili leggende; non se ne parlava da molto tempo. Nell'ultimo periodo, in presenza di un mondo completamente cambiato, ci si è rifatti a questa figura in un modo che non ha molto a che fare con lei. Occorre discutere scientificamente le sue opere economiche, vedere in che misura i suoi problemi sono attuali: la situazione di oggi ci porta ad interrogarci su queste problematiche. È importante prendere sul serio Rosa Luxemburg come economista, i problemi che si è posta si sono rivelati fecondi».
Nel pomeriggio di ieri sono intervenuti anche Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista, e Gianni Rinaldini, segretario nazionale della Fiom-Cgil. «Rosa Luxemburg - ha rimarcato Bertinotti - ci propone un grande problema irrisolto che si affaccia nei tempi di crisi: ha indagato i problemi che si pongono quando lo sviluppo capitalistico non è più in grado di produrre progresso storico spalancando, in tal modo, il rischio della barbarie: in questo senso è attuale. Pensa la storia aperta a entrambe le soluzioni: da una parte la barbarie e dall'altra il socialismo, la possibilità di costruire una nuova società». Oggi, ha concluso Bertinotti, «viviamo una fase di radicale cambiamento: è finito il mondo diviso in due blocchi, nel processo di globalizzazione è in atto una riorganizzazione del capitalismo, assistiamo alla nascita di movimenti come espressione di soggettività nuove. Si impone una riorganizzazione della rappresentanza: siamo di fronte al tentativo del capitalismo di diventare totalizzante, ma di fronte a questa sfida dobbiamo tentare, avere l'ambizione di riprovarci».
C'è una ripresa dell'interesse rispetto al pensiero di Rosa Luxemburg, ha sottolineato Rinaldini, «perché siamo in una fase segnata dalla vittoria del liberismo su scala planetaria: la mia impressione è che siamo in un momento di esplicitazione radicale dell'idea di liberismo senza più alcun contrappeso. Per certi aspetti, pur se in un contesto diverso, siamo di fronte al riproporsi di problemi che si ponevano all'inizio del Novecento. Il rapporto con Rosa Luxemburg sta proprio nella questioni non chiuse che ci vengono riproposte». Il convegno prosegue oggi nella sede di via Salvecchio: in programma, tra l'altro, interventi, di studiosi cinesi, americani e inglesi. Domani mattina la conclusione: tra gli interventi previsti anche quello dell'economista Luigi Pasinetti.
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