venerdì 14 gennaio 2005

crimini cristiani
bambini superstiti da "convertire"
la storia si ripete?

L'Unità 14.1.05
BIMBI MUSULMANI AIUTATI PER ESSERE CONVERTITI
Tsunami, il Washington Post accusa i missionari integralisti della Virginia: vogliono crescere i superstiti come cristiani
di Gabriel Bertinetto


Emergenza tsunami, ghiotta occasione di proselitismo cristiano. Con questo atteggiamento, condannato dalla stragrande maggioranza delle altre organizzazioni umanitarie, il gruppo missionario della Virginia WorldHelp ha trasportato trecento orfani indonesiani dalla provincia di Aceh alla capitale Jakarta, per assisterli non solo materialmente ma anche spiritualmente. Laddove per soccorso spirituale si intende la rieducazione dei bambini, in gran parte provenienti da famiglie musulmane, secondo i precetti del Vangelo.
WorldHelp ha pubblicizzato l'iniziativa sul proprio sito: "Normalmente Banda Aceh è chiusa agli stranieri ed al Vangelo. Ma a causa di questa catastrofe i nostri collaboratori laggiù stanno acquisendo il diritto ad essere ascoltati e stanno consentendo l'accesso alla predicazione evangelica. Quei bambini sono senza casa, senza genitori, traumatizzati, non hanno un posto dove andare, dove dormire, e niente da mangiare. Se possiamo sistemarli in una casa per ragazzi cristiani, la loro fede in Cristo potrebbe diventare la base d'appoggio per raggiungere di popolo di Aceh".
Quando la stampa statunitense ha reso pubblica la storia, quel testo in qualche modo autoaccusatorio è subito scomparso dal sito web. Ma il reverendo Vernon Brewer, presidente di WorldHelp, si è affrettato inizialmente a spiegare che le autorità indonesiane erano comunque consenzienti, cioè avevano dato il permesso al trasferimento dei trecento orfani a Jakarta nellla consapevolezza che sarebbero stati educati nella fede cristiana. Poi però ha dovuto fare marcia indietro, quando il portavoce del ministero degli Esteri indonesiano ha smentito qualunque coinvolgimento nella vicenza: "Non ne sappiamo nulla. Se fosse vero, sarebbe una grave violazione del divieto del nostro governo all'adozione di bambini colpiti dal disastro, e verrebbero presi provvedimenti appropriati". A quel punto, lo stesso Brewer ha dovuto prendere atto della realtà: "Abbiamo appreso che il governo ci rifiuta l'autorizzazione ad ospitare quei bambini in un orfanotrofio non musulmano. Non è chiaro a questo punto che sviluppo avrà la faccenda, dove e da chi saranno infine assistiti i trecento orfani.
Con riferimento ad altri, ma non meno gravi rischi inerenti forme sbagliate di assistenza umanitaria, Amnesty International ha lanciano un allarme riguardante alcuni dei paesi colpiti dal maremoto. In Sri Lanka ad esempio si moltiplicano "le denunce di violenza sessuale nei confronti delle donne nei campi degli sfollati" e si teme che i bambini rimasti orfani vengano arruolati come guerriglieri dalle "Tigri" tamil. In Thailandia vengono segnalati casi di "accanimento" della polizia nei confronti di immigrati di Myanmar che hanno perso i loro documenti d'identità. Le norme del diritto umanitario internazionale, afferma inoltre Amnesty, stabiliscono che "occorre fornire assistenza sulla base delle necessità, senza distinzione dovuta a razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, origine sociale o nazionale, proprietà, nascita o altro status dei destinatari. Le operazioni di soccorso non dovrebbero essere utilizzate per mascherare trasferimenti forzati di popolazione, con l'obiettivo di stroncare il presunto sostegno a gruppi di opposizione".